Da molti anni i Cat, acronimo di “Club Alcologico Territoriale”, si occupano di dipendenze, secondo il metodo dell’Approccio Ecologico Sociale, messo a punto dal professor Vladimir Hudolin. In Italia i Club sono alcune migliaia e si sono occupati, fin’ora, di problemi dati da alcol. Da alcuni anni però le dipendenze si sono moltiplicate.
È impressionante la mole di euro che viene letteralmente buttata, ogni giorno, nel gioco d’azzardo, nelle macchinette per cui si spende un miliardo al giorno, on line o nei botteghini. Si parla di quasi 100 miliardi di euro all’anno. Il gioco d’azzardo finisce spesso per diventare una dipendenza, nè più né meno come quella da alcol o droghe. Queste ultime poi sono attualmente tante che è persino difficile descriverle. Sempre nel campo delle dipendenze, si comincia parlare anche di quella da internet, per non parlare di quella dal cibo. Il metodo Hudolin, o meglio l’approccio ecologico sociale, è un metodo dinamico, che viene influenzato dai risultati delle ricerche e dalle nuove esperienze e, per questo, raccoglie le sollecitazioni che provengono dalla diverse sfaccettature della sofferenza. Per questo motivo, in questi giorni, si è concluso, a Bosa, un corso che ha trattato questa tematica nel quale sono convenuti i CAT di tutta Italia, compresi molti dalla Sardegna. Durante il corso tutti i partecipanti hanno ribadito l’intenzione di aprirsi anche a queste tipologie di dipendenze e continuare a proporre alla comunità un diverso e più sano stile di vita.
I CAT infatti si propongono come parte della comunità, nella quale interagiscono, per promuovere il benessere di tutti. L’ARCAT, ovvero l’organizzazione che riunisce tutti i Club della Sardegna, interverrà, l’8 di giugno prossimo, per parlare della dipendenza dal gioco d’azzardo, all’interno della manifestazione Macogames, organizzata dal comune di Macomer.
Pier Gavino Vacca
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