Lutto nel giornalismo italiano: è morto Vittorio Zucconi dopo una lunga malattia

Il giornalista Vittorio Zucconi, 74 anni, è morto nella sua casa di Washington dopo una lunga malattia. Ne da notizia ‘Repubblica’ in apertura sul proprio sito con un articolo dal titolo “l’uomo che viveva il giornalismo”. Cronista e scrittore, Zucconi è stato corrispondente dagli Stati Uniti per Repubblica e direttore del sito e di Radio Capital.

Originario di Bastiglia (provincia di Modena), figlio di Guglielmo Zucconi, giornalista (fu direttore della Domenica del Corriere e del Giorno) e deputato della Democrazia Cristiana, e fratello di Guido. Vittorio Zucconi è stato il primo giornalista italiano di un grande quotidiano inviato come corrispondente a Tokyo (idea di Giorgio Fattori che dirigeva all’epoca la Stampa). E’ stato corrispondente da Bruxelles quando l’Europa era ancora in formazione, da Mosca durante la guerra fredda, da Parigi, da Washington, per la durata di sei presidenti, un trentennio. Comincia la professione giornalistica nei primi anni Sessanta come cronista di nera al quotidiano La Notte di Milano, sulle orme del padre.
Assunto nel 1969 come redattore a La Stampa, diventa corrispondente, prima da Bruxelles e successivamente da Washington sempre per La Stampa, da Parigi per la Repubblica, da Mosca per il Corriere della Sera durante il periodo della Guerra Fredda e dal Giappone ancora per La Stampa dopo essere tornato a Roma nel 1977 per seguire gli anni del Terrorismo Rosso, e l’omicidio Moro.

Nel 1985 Zucconi si trasferisce definitivamente a Washington, dove ricopre l’incarico di editorialista dagli Stati Uniti per la Repubblica. Dall’esperienza nata dal suo lavoro come corrispondente e inviato speciale ha tratto il libro Parola di giornalista. Zucconi è stato direttore dell’edizione web di Repubblica dalla creazione fino al 2015 ed è stato direttore dell’emittente Radio Capital fino al 2018.

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Sonia