Per i bengalesi, Cagliari stava diventando un centro di smistamento per ottenere il permesso di soggiorno.
La permanenza in Sardegna costava somme di denaro tra i 500 e i seimila euro, in cambio di false attestazioni di ospitalità nonché un impiego come badante o colf attraverso inesistenti contratti di lavoro a Cagliari e in provincia.
Al termine delle indagini, iniziate nel 2017 e condotte su un doppio binario dalla Squadra mobile e dalla DIGOS della Questura di Cagliari, oggi è stata smantellata l’organizzazione criminale con un 11 arresti. L’organizzazione con la complicità di due segretari della Commissione territoriale che si occupavano di calendarizzare le audizioni, facilitando i bengalesi che pagavano la somma stabilita erano in grado di soddisfare le tante richieste dei bengalesi.
Dalle indagini non è emerso nessun coinvolgimento dei componenti della Commissione: secondo gli inquirenti i due segretari, infatti, millantavano di poter facilitare l’ottenimento dello status,