Michele e gli altri: storie di 123 figli di Nuoro caduti nella Grande Guerra

123 vite, 123 storie, 123 sono i figli sacrificati da Nuoro in “sa Gherra Manna”, la Grande Guerra, strappandoli con violenza alle loro esistenze.

Questi sono i caduti per i quali Marina Moncelsi, attraverso una meticolosa ricerca che ha avuto origine davanti alla lapide in Piazza Vittorio Emanuele, ha ricostruito la vicenda storica ma anche umana fino al luogo del riposo eterno.

Michele e gli altri è un libro del ricordo, dove l’autrice segue le tracce di un passaggio troppo breve ma meritevole di essere conosciuto. Durante la presentazione alla libreria Mieleamaro, venerdì 22 marzo, è emerso, anche attraverso il dialogo con Pierfranco Fadda, il ritratto di Michele Papandrea, sconosciuto ai più nonostante una via che porta il suo nome.

Un momento della presentazione del libro

«Al momento del conflitto mondiale Papandrea era sindaco di Nuoro – ha spiegato l’autrice- e come tale poteva scegliere di non rispondere alla chiamata alle armi in virtù del suo ruolo che ne prevedeva una dispensa; scelse volontariamente di rinunciarvi, benché fosse un antimilitarista convinto non si sottrasse al suo senso di responsabilità. Morì il 28.01.1918 nella battaglia dei Tre Monti.

«Il ritratto del giovane sindaco divenuto soldato è interessante: portò l’illuminazione elettrica a Nuoro, fu eletto in una lista che oggi chiameremo “civica” e frequentava amici come Attilio Deffenu e Sebastiano Satta. Era ispirato dal socialismo umanitario e scrisse un poemetto in versi, il Militar sistema!!!, per ribadire la propria mentalità antimilitarista, la sua contrarietà alla guerra, che poi lo ha reso, suo malgrado, un eroe».

Dedica nelle prime pagine di ‘Militar sistema!!!’ di Michele Papandrea

Se la prima parte di Michele e gli altri è dedicata a Papandrea, la seconda contiene le schede biografiche degli altri giovani nuoresi accomunati dallo stesso tragico destino; per alcuni le notizie e i documenti rinvenuti sono, purtroppo, pochissime. Per altri ci sono lettere e foto con volti ormai sbiaditi e fieri, che durante la lettura ci permettono di ricostruire il loro passaggio terreno, la loro vita comune.

«Mi sembrava ingiusto non parlare degli altri caduti – ha precisato l’Autrice – ho cercato di riportarli “a casa” nella nostra memoria collettiva, tutti lo meritano».

Fatima Becchere

© Cronache Nuoresi

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  • La storia ci soccorre sempre quando la memoria vacilla, la storia di persone che hanno lasciato testimonianza dei valori piu preziosi, la vita umana, la comunità, la battaglia per i diritti e la libertà, la storia narrata restituisce loro la dignità della memoria,
    Grazie per la storia e per averla valorizzata in questo spazio

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Sonia