Pierluigi Saiu, consigliere comunale in carica a Nuoro e adesso la nuova sfida per le Regionali imminenti. È il numero uno della Lega in provincia alle prossime elezioni per il rinnovo del consiglio regionale della Sardegna. I nuoresi la conoscono per la sue battaglie e per la sua caparbietà.
Come affronta questa nuova sfida? Con la stessa determinazione. Con lo stesso impegno. Per me prima c’è Nuoro, prima c’è la mia provincia.
Nella sua campagna elettorale lo ha più volte ribadito. Cosa intende? Negli ultimi anni il nostro territorio, le nostre comunità sono state dimenticate. Gli stessi rappresentanti che abbiamo eletto noi non hanno lottato. Non hanno fatto nulla per difenderci. Hanno permesso che altri territori potessero contare su maggiori risorse e quindi su maggiori opportunità. Adesso basta. È arrivato il momento di cambiare. Prima Nuoro, prima la nostra provincia. Non perché siamo migliori ma perché adesso è arrivato il momento di pensare a noi.
Lei ha conosciuto Matteo Salvini di persona. Com’è dal vivo il “Capitano”? Di Matteo Salvini ho potuto apprezzare l’umiltà. È una persona straordinariamente disponibile che ama stare tra la gente. Abbiamo avuto modo di incontrarci spesso in questa campagna elettorale e di parlare anche dei problemi di questo territorio. Serve un governo regionale forte per dare le risposte che le nostre comunità attendono e serve anche il supporto del governo nazionale. Matteo Salvini sarà, in questo senso, un prezioso alleato su cui poter contare.
In provincia di Nuoro avete portato molti membri del governo. Quali sono le priorità da affrontare? Oltre a Matteo Salvini, che è venuto a Nuoro a novembre, sono venuti il viceministro ai trasporti Rixi, il presidente della commissione bilancio Borghi, il sottosegretario all’interno Molteni e il sottosegretario alla Cultura Borgonzoni. Con loro abbiamo parlato di cose concrete: strade, sanità, servizi, sviluppo economico. C’è tanto da fare e non possiamo perdere altro tempo.
Uno dei suoi cavalli di battaglia è la lotta allo spopolamento. Sì, è vero. In questi mesi ho fatto tanti chilometri, ho incontrato tantissime persone e il tema dello spopolamento è stato uno di quelli che ho affrontato con più passione. Difendere i nostri territori significa intanto difendere le comunità. Per combattere lo spopolamento non bastano i convegni. Ne sono stati fatti tanti e abbiamo capito che non è con quelli che si risolve il problema. Bisogna investire e non tagliare. Non è chiudendo scuole e ospedali che otterremo risultati migliori.
Strade, sanità, impresa. Quali sono le sue proposte? In provincia di Nuoro abbiamo strade da terzo mondo. Deve essere approvato un piano straordinario per la viabilità nel nostro territorio. Lo stato delle strade è il riflesso del disinteresse della Regione governata dal PD verso la nostra provincia. Sulla sanità non c’è un solo schieramento che difenda la riforma di Pigliaru e Arru. Nemmeno i loro compagni. È quindi evidente che quella riforma va riscritta del tutto, partendo dalle esigenze dei pazienti e non dalle chiusura di reparti e presidi. Il primo problema da affrontare sono le liste d’attesa. Imprese. Servono investimenti per garantire sviluppo. La Regione non spende le risorse comunitarie e quando lo fa è troppo lenta. Servono meno vincoli, meno ostacoli e più opportunità.
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