“La Sardegna ha l’esigenza non più derogabile di gestire in maniera ottimale la fruizione delle sue risorse idriche, dalla captazione, al trasporto, alla distribuzione, fino alla corretta depurazione delle acque reflue: garantire un efficiente approvvigionamento idrico ai centri urbani, alle zone industriali e alle campagne è punto di partenza per garantire l’atteso rilancio della nostra economia”. Scrive così il coordinamento dei Comitati Popolari per l’acqua pubblica in una nota.
“Anche in questa tornata elettorale – prosegue – il “problema acqua” non sembra tra le priorità dei candidati governatori: la sua corretta gestione non appare quasi mai nelle proposte contenute nei programmi di governo della regione. Il gestore unico Abbanoa, ha mostrato dal 2005 ad oggi tutta la sua inefficienza: numerose perdite nella rete idrica in numerosi comuni della nostra regione fanno defluire, incontrollati migliaia di litri d’acqua; i tempi di riparazione sono lunghissimi: a volte si parla di mesi. Fonti e depositi sono ridotti in situazioni di grave degrado, frequentemente l’acqua non è potabile. Troppe famiglie ricevono fatture con importi da capogiro, ciò evidenzia grosse carenze nel sistema di rilevazione dei consumi e di fatturazione. Tali inefficienze aumentano i casi di morosità e sempre più spesso, attraverso gli slacci, molte famiglie vengono private di un bene prezioso come l’acqua”.
“Preso atto che nessuno dei candidati alla carica di governatore della Sardegna ha inserito nel proprio programma di governo la problematica relativa all’acqua, chiediamo che lo facciano, inserendo un punto specifico sull’argomento in questione e, ci dicano, in particolare:
“Non ci può essere sviluppo senza acqua: pensiamo alle nostre risorse più importanti, agroalimentare e turismo, come potremo continuare ad allevare i nostri animali, a coltivare i nostri campi, ad accogliere i visitatori italiani e stranieri se non abbiamo la certezza dell’approvvigionamento idrico? Tutti i candidati promettono un futuro migliore per la nostra terra, ma non ci può essere futuro senza una corretta gestione dell’acqua e per fare ciò è necessario combattere gli accordi di potere e il ricatto delle lobby dei portatori di interessi particolaristici e in contrasto con quelli delle comunità.