Macomer: l’Oftal organizza una cena di solidarietà e partecipano oltre 300 persone

Per fortuna c’è ancora chi, in questa società che, nell’eterno dilemma tra l’avere e l’essere, preferisce essere e donare, sopratutto a chi di doni dal destino ne ha avuto pochi.

Si tratta dei volontari dell’ OFTAL che riescono a dare qualche momento di allegria a chi vive tristemente una vita di dolore. Questa volta l’OFTAL, nella sua espressione diocesana e sotto l’impulso del dinamico presidente regionale Tore Acca, ha organizzato una cena dove, almeno per qualche ora, molti hanno dimenticato la solitudine. La manifestazione ha riscosso un successo inaspettato. A fronte di 150 persone previste ne sono arrivate 320, costringendo cuoco ed equipe di cucina a rivedere tutto. Tra tutti l’intero consiglio comunale, appartenenti a varie associazioni, amici. Nel complesso musicale di Bosa, che ha accompagnato la serata, un chirurgo molto noto ed altri conosciutissimi tra Macomer e Bosa. La cena è stata organizzata per racimolare una cifra che serve a contribuire al viaggio a Lourdes per chi non ha possibilità economiche. Si perché l’attività principale dell’OFTAL, il cui acronimo significa proprio Opera Federativa Trasporto a Lourdes, è nato per portare i malati e disabili presso la famosa località francese con due pellegrinaggi annuali, a luglio e settembre. Si potrà essere credenti o meno, ma non si può entrare nelle aspettative di chi, disperato, vuole percorrere un cammino di speranza. Per molti è la sola occasione per fare un viaggio. L’OFTAL si cura anche di offrire ai suoi assistiti momenti di incontro a Carnevale, Pasqua ed altre ricorrenze, nonché periodi di vacanze estive. La connotazione è religiosa e, per quello, vengono offerti momenti di approfondimento e formazione è operativa in Sardegna dagli anni 50. Nel corso della serata è stata festeggiata la veterana dell’associazione, Giovanna Sanna, di ben 92 anni. Il ricavato, oltre che ad aiutare chi non può recarsi a Lourdes, servirà per ricostituire l’intera attrezzatura di cucina che qualcuno ha pensato bene di rubare. Ma l’entusiasmo dei numerosi giovani dell’associazione fa si che la voglia di aiutare chi soffre non venga meno.

Pier Gavino Vacca

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Sonia