«Alla luce di quello che è successo siamo molto preoccupati, vorremo che le Forze dell’ordine ci rassicurassero con la loro presenza e vigilassero per la nostra tranquillità».
Dalle parole di una commerciante del centro di Macomer traspare inquietudine per l’arresto del presunto terrorista islamico nella cittadina del Nuorese. «Negli ultimi anni – racconta – abbiamo assistito all’arrivo di diverse famiglie di extracomunitari nella vie dietro Corso Umberto e li abbiamo accolti senza pregiudizi (APPROFONDISCI). Ma ultimamente eravamo in apprensione perché vedevamo nuovi arrivi e – osserva – non sappiamo chi siano e cosa facciano alcuni di loro. L’arresto di oggi, se venisse confermato che si tratta effettivamente di un terrorista, non ci fa stare tranquilli. Diciamo sì agli extracomunitari che vivono del loro lavoro e che si comportano civilmente ma vogliamo essere tutelati dagli altri che hanno intenzioni di mettere in pratica azioni illegali».
Proprio a Macomer sta per nascere, nell’ex carcere di Bonu Trau, il primo Centro di permanenza per rimpatri (CPR) della Sardegna che potrà ospitare sino a 100 migranti che sbarcano direttamente nell’Isola.