Consiglio Comunale di Macomer, dedicato in gran parte alla celebrazione dell’anniversario della fine della prima guerra mondiale. Qualche scaramuccia in aula ma, alla fine, anche parte dell’opposizione non è rimasta molto distante dalle dichiarazioni della maggioranza. La mozione è stata proposta dal capogruppo della maggioranza Gian Franco Congiu. Abbandonati i toni celebrativi e retorici, secondo Congiu, la guerra segnò uno spartiacque tra un secolo che se ne andava e il novecento con le sue innovazioni.
Chiuse lo scontro fra le potenze coloniali e sancì la nascita delle nuove. Mise a contatto i sardi con mondi ed ambienti che non conoscevano e le relative innovazioni, ma ebbe effetti disastrosi sull’economia dell’isola, con la sottrazione di tanti giovani, sacrificati sul fronte, senza che comprendessero il perché, incalzati da ufficiali crudeli ed incapaci, che mandavano i soldati allo sbaraglio. Permise però, a tanti sardi, riuniti nella brigata Sassari, di vivere esperienze comuni, amalgamando coloro che provenivano da diverse parti dell’isola, fatto che favorì, alla fine della guerra, la nascita del Partito Sardo d’Azione e diede avvio alla consapevolezza della specificità della Sardegna. Sul tema sono intervenuti altri consiglieri della maggioranza, tra cui il sindaco Antonio Succu che, anche sulla base di ricordi personali, ha citato i 22 morti macomeresi, sottolinenado le false promesse di redistribuzione delle terre, dopo Caporetto, che la guerra non fu voluta dai Sardi e che coloro che si opponevano vennero accusati di disfattismo.
Pur astenendosi alla fine, il capo gruppo della minoranza Maria Luisa Mutzu, ha avanzato il dubbio che la rievocazione, giunta dopo 5 anni di maggioranza PdS, abbia una funzione elettorale. Affermazione, in qualche modo, ripresa dal rappresentante di 5 stelle Maurizio Cossu, che ha anche sottolineato come tutte le guerre siano esecrabili e, da tante fin’ora combattute, non si è imparato niente. Di taglio diverso l’intervento del rappresentante dell’opposizione Riccardo Uda. Secondo quest’ultimo gli effetti della prima guerra mondiale furono comuni a tutta Italia, e provocarono centinaia di migliaia di morti, tra cui i 14.000 della Sardegna, nonchè disastri economici e le promesse non mantenute, che, in qualche modo, diedero avvio alla questione meridionale. Nel dibattito sono mancate le analisi delle cause generali del conflitto e dei soggetti politici ed economici che lo provocarono. Assente anche la citazione di quanti, in Sardegna, erano a favore della guerra, tra i ceti sociali ed intellettuali più elevati, tra cui il parlamentare macomerese Luigi Congiu.
Pier Gavino Vacca
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