Bosa: dal parcheggio di Santa Giusta al Castello. Si punta alla valorizzazione delle opere pubbliche

Una serie di provvedimenti, presi nell’ultimo consiglio comunale di Bosa, aprono importanti prospettive per la città e per il turismo. In primo luogo l’annosa questione del parcheggio di Santa Giusta, posto all’ingresso della città, alla fine del Corso, lato est, capace tra il lato coperto e quello no, di 200 posti. La struttura, per la quale sarà contratto un mutuo di 160.000 euro, potrà costituire un polmone per alleggerire il traffico che, specialmente d’estate e, ancor di più durante le giornate di maestrale, quando i turisti si riversano al centro, diventa insopportabile. Il parcheggio, per il quale finalmente è giunta a termine una controversia con i proprietari dell’area, verrà inizialmente gestito dallo stresso comune. In seguito verrà bandita una gara d’appalto che comprenderà anche le strisce blu della città.

La promessa è che i lavori di completamento del parcheggio saranno avviati in fretta.  Nella stessa sessione dell’assemblea comunale è stato varato un piano triennale per il recupero e la valorizzazione di tre importanti monumenti: il castello, la torre spagnola dell’Isola Rossa e l’orologio collocato nel Corso, sulla parete dell’antico seminario. Il castello, che è stato oggetto di scavi alcuni anni fa, costituisce uno dei monumenti distintivi di Bosa. Eretto dai Malaspina, intorno alla seconda metà del XIII secolo, fu poi ceduto agli Arborea. La recente illuminazione è un valore aggiunto per la città, con un emozionante effetto paesaggistico. Recentemente sono state aggiunte delle tensiostrutture all’interno, il cui pavimento è ora parzialmente rovinato, mentre è anche da rinnovare l’impianto di illuminazione interna. I progetti del comune, che ha dovuto faticare per venire in possesso dell’antica fortezza superando vari passaggi di proprietà, sono la messa in sicurezza dei camminamenti che portano alla fortezza e quelli intorno alle mura.

Il castello potrà essere utilizzato, oltre che da un punto di vista storico archeologico, insieme alla chiesa di Regnos Altos e i suoi preziosi dipinti, anche per ospitare manifestazioni e cerimonie. Stessa prospettiva per la torre dell’Isola Rossa, anch’essa recentemente restaurata, (sebbene in maniera affrettata), offuscando elementi storici importanti: questa struttura, sarà ugualmente utilizzata per ospitare eventi di una certa portata.

Pier Gavino Vacca

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Sonia