Tra non molti anni una trentina di paesi della sardegna rischia di scomparire. L’associazione Nino Carrus promuove una master class per studiare misure contro l’emorragia.
Tra non molti anni una trentina di paesi della Sardegna rischia di scomparire per la continua emorragia di abitanti.
Sensibile come sempre alle tematiche di ordine economico e sociale, l’associazione culturale Nino Carrus, sotto al dinamica presidenza di Fausto Mura, ha inteso stimolare un dibattito sul tema dello spopolamento, con l’intento di attivare una discussione che abbia come fine l’elaborazione di proposte da sottoporre alle istituzioni regionali e locali. Per questo, coinvolgendo chiunque fosse interessato a discutere il problema, ma anche con la partecipazione di qualificati amministratori locali e regionali, ha istituito una master class sul tema, intitolata “La primavera dei paesi”, suddividendo la trattazione dell’argomento in tre parti: lo sviluppo locale, l’impresa, l’innovazione ed il lavoro, il secondo sul Welfare e la partecipazione ed il terzo sul turismo, la riqualificazione urbana e l’ambiente.
Le tematiche individuate danno l’idea di quali siano i settori verso i quali la Nino Carrus ritiene necessario un intervento per frenare l’emorragia di abitanti dall’interno.
Già dalle prime due riunioni, che si tengono tutte all’interno del Centro di Servizi Culturali di Macomer, sono emerse le tematiche suscettibili di approfondimento. In primis l’urbanistica la cui discussione si è cristallizzata sulle coste e sulla opportunità o meno di edificare entro i 300 metri, riservando invece poco spazio a quella relativa all’interno dell’isola. Sono state individuate, nelle riunioni successive, le criticità tra cui una concezione del turismo polarizzato sulle coste e una scarsa consapevolezza del patrimonio, artistico, urbano e paesaggistico anche dell’interno, per poi sviluppare delle diverse forme di turismo tra cui quello esperienziale e quello basato sulla bicicletta e l’utilizzo maggiore di fondi regionali ed europei.
Tema sempre presente quello della viabilità e dei trasporti. Nell’ultima sessione Giovanni Mameli, esperto in diritto tributario, ha illustrato quali possano essere gli strumenti fiscali che comuni e regione possono adottare in contrasto allo spopolamento. Poco probabile, secondo Mameli la zona franca integrale, che incontrerebbe subito l’opposizione dell’Europa, possibili invece forme più limitate come le zone franche rurali o zone franche urbane, che esistono da qualche parte.
Qualche aiuto può venire dalla riduzione delle tasse comunali, o da altre misure come il baratto amministrativo. In ogni caso è necessario ottimizzare, anche nei piccoli centri, i più moderni mezzi di collegamento, come, per esempio, la fibra ottica.
La prossima riunione è prevista per il 29 settembre, alle 10, presso il Centro di Servizi Culturali
Pier Gavino Vacca