È morto nel policlinico di Messina, dove era ricoverato, Moise il bambino calabrese di due anni e mezzo affetto dalla nascita da una grave patologia, la cui vicenda era balzata alla cronaca per le vicissitudini che, nelle scorse settimane, ne avevano impedito il trasferimento in una casa famiglia di Cagliari. A darne notizia è il Garante per l’Infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria Antonio Marziale che il mese scorso aveva sollevato il caso. Il piccolo ha cessato di vivere nelle prime ore della scorsa notte in seguito a due arresti cardiaci.
«Da oltre un anno – afferma Marziale – il bimbo era stato destinato dal Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria ad una casa-famiglia anche al fine di impedire che in ambiente ospedalizzato potesse, com’è avvenuto, contrarre ripetute infezioni che hanno aggravato le sue condizioni generali, comunque infauste circa la prospettiva di vita».
«Va detto che Moise, dalla nascita – aggiunge Marziale – ha conosciuto soltanto tetti di ospedale, prima a Polistena e poi a Messina e mai ha visto il cielo. Ritengo necessario, al momento, limitare la mia comunicazione al decesso in ossequio a ciò che una morte così precoce impone. Certamente, vi sarà molto da portare alla luce sul calvario di una brevissima esistenza che avrebbe meritato quella dignità che, nei fatti, è stata negata».
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