“Non può essere esclusa la pericolosità della ‘cannabis light'”. È quanto afferma il Consiglio superiore di Sanità (CSS) in un parere richiesto dal ministero della Salute sul tema, in riferimento ai “prodotti contenenti o costituiti da infiorescenze di canapa” – venduti nei cosiddetti ‘canapa shop’ diffusisi in tutta Italia – ma dei quali “non può essere esclusa la pericolosità”.
La causa del parere negativo è da ricercarsi nel limite di Thc consentito dalla legge (0,2-0,6%), una percentuale ritenuta “non trascurabile”, soprattutto in quanto il consumo “avviene al di fuori di ogni possibilità di monitoraggio” e di controllo “della quantità effettivamente assunta e degli effetti psicotropi che questa possa produrre, sia a breve che a lungo termine”.
Il CSS raccomanda quindi che non sia consentita la libera vendita negli innumerevoli punti vendita “green” aperti in tutta Italia e sul web a partire dal 2016.