Si chiama MaMuMask e il nome –fortunato acronimo che si fa calembour – è già un programma: è il primo Festival Internazionale delle Maschere e si svolgerà a Mamoiada il 15, 16 e 17 giugno.
Sostenuto dalla Fondazione di Sardegna, dal Banco di Sardegna, dal Distretto Culturale del Nuorese e dall’Isre –Istituto Superiore Regionale Etnografico – MaMuMask è un progetto ambizioso e una scommessa vinta: identità e differenza, tradizione e innovazione, mostre, spettacoli, sfilate, convegni, cibo e vino, cultura, arte, artigianato, musica, danza, ospitalità, fanno fin d’ora di MaMuMask l’appuntamento culturale più importante del 2018 isolano.
Nell’ambito del Festival internazionale delle Maschere l’Isre coglie l’occasione per allargare la sua offerta culturale. Durante l’evento, ritorna il carnevale dell’Isre: il Museo del Costume di Nuoro inaugura la sala delle maschere del Carnevale tradizionale, che da tre anni non rientrava tra le perle della sua corona. L’inaugurazione della Sala si terrà al Museo del Costume sabato 16 giugno, alle ore 12,30, dopo il primo incontro del ciclo di convegni sulle Maschere e carnevali del mondo contemporaneo che si terrà all’Auditorium Lilliu di Nuoro alle ore 9,30.
Nata nel 1983, ideata dall’etnologo nuorese Raffaello Marchi, studioso delle forme di mascheramento tradizionale del centro Sardegna, la Sala del Carnevale tradizionale barbaricino rappresentò già dagli anni Ottanta una novità regionale e nazionale nell’ambito delle esposizioni museali permanenti. Le sale erano dedicate ai Mamuthones di Mamoiada, ai Boes e Merdules di Ottana e ai Thurpos di Orotelli, con abiti e maschere montate su manichini. In vetrina, esposti antichi e rari esemplari di maschere facciali come la maschera facciale de Su Bundu, proveniente da Orani, quella di s’Erittaju di Orotelli, frutto della collaborazione tra Lorenzo Puxeddu e l’Istituto Superiore Regionale Etnografico.
Nella attuale Sala, rinnovata nell’esposizione, le maschere della collezione storica del Museo vengono arricchite da scenografie che richiamano il contesto d’origine e da numerosissimi strumenti musicali. Vengono esposte per la prima volta alcune forme di mascheramento spontaneo che, con varie denominazioni e caratteristiche, sono ormai presenti in tutta l’Isola.
Accompagnata da testi in lingua italiana, sarda (con le traduzioni de S’Uffiziu de sa limba sarda) e inglese, la vetrina della nuova Sala mostra un insieme di maschere di varia provenienza accomunate nella danza al suono dell’organetto. Le maschere di puro travestimento e decorative sono dette mascaras sèrias, ossia maschere serie, divise a loro volta in mascaras lìmpias o mascaras nettas (maschere pulite, belle) e mascaras bruttas, cioè maschere sporche, brutte.
Tra gli esempi di mascheramento spontaneo donne travestite da uomini, o viceversa, artifizi che prevedono di indossare in modo scorretto o rovesciato gli abiti tradizionali anche mescolati a drappi e tessuti di differente origine, come anche l’uso di abiti signorili usati dalla gente comune in modo goffo e improprio, per ridicolizzare con posture e atteggiamenti enfatici, i modi dei signori.
La Sala delle maschere del Carnevale tradizionale di Nuoro apre per la prima volta al pubblico sabato 16 giugno. Alle ore 9,30, all’Auditorium Lilliu, la prima sessione del convegno Carnevale e mondo contemporaneo affronterà il tema del carnevale, alla presenza del presidente dell’Isre Giuseppe Matteo Pirisi, del sindaco di Nuoro Andrea Soddu e dell’Assessore regionale di Beni culturali Giuseppe Dessena. A seguire, alle ore 12,30, l’inaugurazione della nuova ala del museo.
Durante MaMuMask l’Isre dedicherà un ciclo di convegni dedicati al Carnevale, alla presenza di illustri ospiti nazionali e internazionali come Iglika Mishkova, etnologa del National Ethnographic Museu di Sofia, Giovanni Kezich e Antonella Mott.
La nuova Sala delle maschere del Carnevale tradizionale sarà visitabile tutti i giorni a Nuoro, in combo con il Museo del Costume, con orario estivo dalle ore 10,00 alle 13,00 e dalle 15,00 alle 20,00. Chiuso il lunedì. L’ingresso costa 5 euro intero, 3 ridotto, 7 euro se cumulativo con la visita a Casa Deledda. L’ingresso è gratuito per tutti la prima domenica del mese e per tutti gli studenti in visita di istruzione.
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