Dopo la segnalazione, lo scorso 18 maggio in agro di Villagrande Strisaili, dell’ultimo focolaio di Peste suina africana all’interno di un’azienda registrata, l’Unità di Progetto è intervenuta per mettere in sicurezza il territorio e controllare decine di aziende nei tre chilometri di protezione che per legge vengono istituiti a perimetro del focolaio.
Sempre in agro di Villagrande il Gruppo di intervento veterinario (GIV), i veterinari ATS di Lanusei e Nuoro, dell’Istituto zooprofilattico e dell’Osservatorio epidemiologico sono intervenuti “depopolando 26 suini, con un abbattimento precauzionale in un allevamento collegato epidemiologicamente con quello del focolaio – comunica la Regione – che prosegue – in quest’azienda infatti il GIV aveva rilevato, venerdì mattina, una sintomatologia riferibile alla PSA su alcuni suini. Come da norma si è quindi emanata una dichiarazione di sospetto che, dopo un’attenta valutazione dell’UdP sul rischio di presenza della malattia, ha portato all’abbattimento di tutti gli animali. Per fortuna si è trattato di un falso allarme in quanto le analisi di laboratorio dell’IZS non hanno evidenziato il virus, per cui è altamente probabile che non si trattava di sintomatologia ascrivibile alla PSA. Fattiva è stata la collaborazione del sindaco Giuseppe Loi che ha firmato l’ordinanza di abbattimento. Conclusi i controlli a tappeto nelle aziende suine ricadenti nella zona di protezione, il GIV procederà con le verifiche nelle zone di restrizione con scadenza a 30 e 40 giorni”.
«La capacità di reazione immediata nell’intervenire su un focolaio e nella zona di protezione dei tre chilometri – ha spiegato il responsabile dell’UdP, Alessandro De Martini – è il momento più delicato e fondamentale per bloccare l’espandersi della malattia. In appena 12 ore dalla segnalazione del focolaio abbiamo effettuato i primi abbattimenti, entro due giorni il depopolato in un’altra azienda e i controlli in decine di allevamenti. Ciò dimostra la particolare efficienza raggiunta in questi anni dalla macchina regionale e l’alta professionalità del personale coinvolto».
Nel territorio di Collinas l’UdP è intervenuta per abbattere 11 maiali registrati ma allevati senza il rispetto delle condizioni di biosicurezza. Il titolare degli animali aveva ricevuto più volte le prescrizioni per allevare i suini nel rispetto della normativa vigente senza tuttavia mai applicarle. Tale situazione, oltre a mettere a rischio la sanità animale dei capi detenuti in azienda, avrebbe potuto generare un pericolo epidemiologico per tutto il territorio circostante. Per le attività di depopolamento sono intervenuti i servizi di sanità animale di Sanluri, l’unità mobile di abbattimento della ASSL di Cagliari, mentre hanno collaborato il Corpo forestale e di Vigilanza ambientale, le forze di polizia nazionale e il Comune.