Nuoro. Movimento La Base: “l’impegno politico come vero soggetto politico”

Il Movimento La Base, sin dalla sua nascita nel 2010, ha portato nel dibattito pubblico regionale temi importanti che poi nel tempo sono diventati patrimonio comune.

“Nel suo percorso – si legge in una nota del Movimento – ha incontrato tante persone libere che non hanno accettato posti in cambio di fedeltà, che chiedevano diritti e non favori, legalità e non connivenze, sicurezza e non protezione. La Base ha convinto che la distinzione tra destra e sinistra, nel concreto, veniva smentita dalle prassi amministrative e politiche e che, semmai, la vera sfida era tra innovazione e conservazione. In tanti, aderendo a quel disegno, ci siamo proposti di offrire la sintesi condivisa di un progetto che sgorgasse dal cuore civico delle realtà locali e della Sardegna tutta, una visione che puntasse a connettere strettamente il presente con gli orizzonti del domani, con la spinta imponente delle nuove generazioni, delle start up e delle professioni, delle aziende e dei centri del commercio. Senza dimenticare gli esclusi, gli ultimi, gli emarginati”.

“Questo il senso dell’alleanza “civico-sardista” che abbiamo promosso nel 2017 con il Psd’az. Accordo, questo, che aveva l’obiettivo di includere e unificare le varie esperienze civiche con il mondo diffuso del sardismo storicamente rappresentato dal Partito sardo. Il successivo accordo del Psd’az con la Lega avrebbe richiesto una rivisitazione di quella scelta politica, perché in parte contraddiceva lo spirito del progetto. Il Movimento, infatti, non è più percepito come punto di riferimento di un progetto chiaro, anche nei contenuti valoriali di riferimento. Da tempo, poi, la nostra proposta a livello regionale è diventata monotematica, come se fossimo una qualsiasi associazione di categoria. Questo ha comportato confusione e disorientamento, non solo tra coloro che intravedevano nel nostro Movimento uno spazio di partecipazione e di discussione aperto a tutti i temi, ma anche tra coloro che sotto il simbolo La Base sono stati eletti o comunque partecipano attivamente alla vita democratica”.

“Tuttavia – prosegue, niente è perduto. Abbiamo al nostro interno la solida convinzione di appartenere a quella cultura politica che rifugge gli estremismi, la demagogia, la paura dell’altro, il giustizialismo; e se è vero che la distinzione tra destra e sinistra può risultare in molti casi un artifizio, la differenza tra chi vuole integrare altre culture e chi ci vuole sparare sopra è molto chiara. E, per intenderci, con questi ultimi non vogliamo averci a che fare. Ripartiamo da qui. Sulla base di queste coordinate possiamo favorire davvero un processo di aggregazione tra tutte le realtà civiche della Sardegna, che peraltro guidano circa l’ottanta per cento delle amministrazioni comunali; quelle nelle quali, per tutelare la legalità, si ricevono le fucilate o l’esplosivo sotto l’automobile o le denigrazioni sui social. In quei comuni ci sono tanti uomini e donne che, spesso gratuitamente o per pochi euro, trascurano la famiglia, la professione, gli amici, il tempo – insomma buona parte dell’esistenza – per mettere a disposizione della comunità la passione e la competenza per il bene collettivo”.

“In definitiva, quegli amministratori locali colpevoli di tutto e meritevoli di nulla. La Base deve concorrere a far si che questo impegno civico, del quale sembrano disinteressarsi i partiti tradizionali, assuma una soggettività politica definita e strutturata per creare una costante connessione tra la vita reale dei cittadini e quella ovattata dei palazzi della politica. Questa era ed è la sua missione. Noi – conclude, nel ribadirlo con forza siamo impegnati in questa direzione per valorizzare anni di appassionato impegno civica”.

La Base Nuoro

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Salvatore