Dopo tanto parlare ecco arrivare i primi immigrati, inseriti nel sistema SPRAR, la modalità di accoglienza diffusa alla quale Macomer, insieme ad altri 6 comuni dell’Unione dei Comuni del Marghine, ha aderito.
Si tratta di una giovane famiglia nigeriana, 25 anni lui, 23 lei, e d una bambina di 9 mesi. Si sono conosciuti ad Alghero, in un CAS, uno di quei centri di raccolta che vede un raduno di troppi immigrati, spesso di etnie diverse, che l’Unione ha rifiutato, in favore di un sistema di accoglienza più inclusivo, lo SPRAR appunto. Secondo quest’ultimo gli immigrati che ne hanno diritto verranno distribuiti secondo il criterio di 2,9 ogni 1000 abitanti, per cui, a Macomer, potranno risiedere massimo 31 persone.
Il ministero degli interni ha destinato, a questo scopo, e per i comuni del Marghine, 3 milioni e 145.000 euro.
«Si tratta – ci dice l’assessore ai servizi sociali Rossana Ledda – di accoglienza vera, seguita ed inserita in un percorso che non si occupa solo dell’assistenza, ma che genera processi di integrazione, sviluppo ed emancipazione. La permanenza nello SPRAR dura 6 mesi e si può protrarre fino ad un anno, periodo nel quale ci dovrebbe essere la presa di coscienza da parte del cittadino immigrato che, opportunamente informato, decide se rimanere, vivere ed integrarsi nel nostro tessuto sociale, o proseguire il suo cammino e la ricerca delle proprie aspettative altrove. Non verranno utilizzate risorse comunali anzi sarà necessaria un’accoglienza materiale ed un insieme di servizi che potranno generare un indotto per la comunità. Accogliere una famiglia giovane, piena di speranza e una bambina di 9 mesi, è stato emozionante. Spero che possano integrarsi e vivere bene nella nostra comunità».
Nessuna novità invece per il CPR (APPROFONDISCI), la struttura per immigrati clandestini, che continua a creare polemiche tra le forze politiche, e che dovrebbe sorgere nell’ex carcere. Il CPR è invece una struttura che serve a trattenere, e poi respingere, i clandestini, trattenendoli in regime di semi detenzione, fino al procedimento di espulsione. Non è chiaro, secondo le proposte del patto di governo tra Lega e Cinquestelle, se ancora dovrebbe sorgerne uno in ogni regione. A tutt’oggi non si vede nessun lavoro di ristrutturazione.
Pier Gavino Vacca
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