Da Meana Sardo al Ciad: la complicata storia di un paese africano raccontata da un sardo

Da Meana Sardo, anzi da una cantoniera nel territorio, al Ciad, uno stato dell’Africa Centrale, disegnato a tavolino dalle potenze colonialiste alla fine dell’800, per poi lavorare in altri 16 paesi del mondo.

È la storia di Gianni Andrea Deligia, «un sardo-come dice lui stesso- che ha scelto il mondo». La  suavicenda  è raccolta nel libro Nassara e la guerra dei poveri, presentato a Macomer, nei giorni scorsi. Fresco di laurea in scienze politiche, nel 1975, Gianni Andrea sceglie di prestare servizio presso il Servizio Civile Internazionale, anziché il servizio militare.

Il progetto della ONG attraverso il quale è giunto in Ciad fallisce però dopo poche settimane ma, per fortuna,  il direttore dell’unica rivista del paese africano gli chiede di entrare in redazione. E qui inizia un periodo di 9 anni nello stato africano. Nel racconto di Gianni Andrea Ligia la lettura di uno stato complesso. L’artificiosa costruzione dei confini ha rinchiuso etnie diverse, con tutti i problemi che questo comporta. A nord nomadi mussulmani, a sud animisti convertiti al cristianesimo. Due culture diverse che, inevitabilmente, entreranno in conflitto dando luogo alla guerra civile. Da qui un colpo di stato con l’ascesa di un dittatore sanguinario. Un paese ricco di petrolio i cui proventi vanno ai governanti corrotti e niente al popolo, che vive in miseria, perlopiù con una natura ingrata e desertica. Insomma una situazione che spiega bene come sia spesso sbrigativo e facilone lo slogan “aiutiamoli a casa loro”, che non tiene conto delle difficoltà, pur nella giustezza del postulato. E ancora nel racconto l’incontro con un’altra cultura, con diverse usanze, in primo luogo quelle alimentari, che inducono, quando sono vissute da vicino, alla tolleranza, anche quando differiscono molto dalle nostre, ma sono più comprensibili perché vissute all’interno di un popolo. Ed infine il linguaggio universale che accomuna tutti i popoli: lo sport. Gianni Andrea entrerà a far parte di una squadra di calcio e sarà conosciuto col nomignolo di Nassàra, che vuol dire contemporaneamente bianco e cristiano- nazzareno e che dà il titolo al libro. L’avventura continuerà poi con un incarico all’ONU che porterà Luigi Andrea Deligia a lavorare in 17 paesi tra Africa, Medio Ortiente, Asia Centrale ed Estremo Oriente, in una vicenda che si concluderà nel 2011.

Pier Gavino Vacca © Tutti i diritti riservati

Share
Published by
Sonia