Un referto ogni tre ore. Biserni: “indifferenza della politica e dei cittadini”
Forte incremento delle aggressioni su strada alle forze di polizia nel 2017: sono stati 2.695 gli episodi (esclusi i dati riguardanti l’ordine pubblico) rilevati dall’Osservatorio “Sbirri pikkiati” dell’ASAPS, l’Associazione sostenitori Polstrada, con un incremento del 21,8% rispetto alle 2.213 violenze fisiche del 2016.
Il 27% degli aggressori è ubriaco, il 45,7% degli attacchi proviene da stranieri. Nel 16,6% dei casi sono state usate armi proprie o improprie.
«L’argine di contenimento delle divise rispetto alla violenza che si manifesta ogni giorno sulle strade è sempre più fragile, commenta il presidente ASAPS, Giordano Biserni. Tutto questo avviene nell’indifferenza pressoché totale dell’opinione pubblica e della stessa politica».
Del dilagare della violenza contro le divise sulla strada «dovrebbero invece preoccuparsi per primi i cittadini, ancor più di agenti e carabinieri, perché dopo l’argine ci sono loro come destinatari e vittime di una violenza ormai di fatto quasi impunita».
In Italia – spiega l’indagine – siamo passati in cinque anni da una aggressione ogni 4 ore ad una ogni tre ore, con almeno un operatore di polizia che finisce in ospedale, «spesso con conseguenze invalidanti, fisiche e psicologiche, che lo accompagneranno per tutta la carriera».
Nel 2017 in 447 episodi (16,6%) l’aggressore ha fatto uso di armi proprie o improprie (bastoni, coltelli, cric, in molti casi la stessa vettura per travolgere il poliziotto o qualsiasi strumento idoneo ad aumentare le conseguenze dell’aggressione). I più colpiti dalla violenza sono ancora una volta i Carabinieri, che da soli hanno totalizzato il 46,5% delle aggressioni (in tutto 1.252), in aumento rispetto alle 1.091 del 2016; seguono la Polizia di Stato, con 1.016 (37,7%) aggressioni, e la Polizia locale con 283 attacchi (10,5%).
Gli episodi avvenuti al Nord sono stati 1.241 (46%), al Centro 555 (20,6%), al Sud 899 (33,4%). Sempre molto alto il numero di aggressori stranieri (comunitari e non): nel 2017 si sono resi responsabili di 1.231 episodi, pari al 45,7%, con un incremento consistente rispetto al 2016, quando furono 947 (42,8%). In 721 casi (26,8%) l’aggressore era ubriaco o drogato.
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