Lettera aperta del comitato #Giùlemanidall’Ogliastra sul futuro (incerto) dell’Ospedale
La popolazione Ogliastrina insorge contro la Regione Sardegna e l’ATS per la questione legata al sistema sanitario locale che ormai opera nel caos più totale, senza risposte adeguate da parte dei diretti responsabili istituzionali.
Portavoce di questo smantellamento silenzioso è il comitato cittadino #Giùlemanidall’Ogliastra che, con una lettera aperta rivolta a Luigi Arru (assessore regionale alla Sanità), a Fulvio Moirano (direttore generale dll’A.T.S. Sardegna) e ai primi cittadini del territorio, segnala le gravi carenze che stanno mettendo in seria sofferenza il nosocomio di Lanusei “Nostra Signora della Mercede”,. “Una struttura – come scrivono i rappresentanti del comitato – non strategica nel sistema della rete ospedaliera, ma per una parte della Sardegna che soffre da sempre uno stato di isolamento cronico, al quale, purtroppo, non si riesce a porre rimedio” .
In Ogliastra da tempo manca un direttore d’area per l’ASSL e tra alcuni giorni il direttore dell’ospedale (nonché responsabile delle sale operatorie e del servizio rischio clinico) andrà a ricoprire un nuovo incarico, senza aver ancora provveduto al suo avvicendamento. Non sono stati ancora nominati i primari di Ginecologia e Medicina e alcuni reparti come Radiologia e Terapia del dolore sono sprovvisti o si avvalgono di un solo specialista. Costringendo, nel primo caso, i pazienti a rivolgersi ad altre strutture ospedaliere, non certo vicine, come Nuoro (80 chilometri) e Cagliari (120 chilometri); mentre, nel secondo caso, il medico della Terapia del Dolore è costretto a rinviare le visite domiciliari, ambulatoriali e ospedaliere.
Il comitato evidenzia anche una forte carenza sul fronte dei presidi ospedalieri: “letti, carrozzine e girelli stanno diventando un miraggio e dire che prima del nuovo appalto il servizio era considerato uno dei migliori dell’Isola”.
#Giùlemanidall’Ogliastra annuncia nuove battaglie se i diretti responsabili istituzionali (Luigi Arru e Fulvio Moirano) non daranno risposte concrete: non attraverso “inumani comunicati” ma recandosi sul territorio “per parlare e ascoltare. Al di là dei calcoli matematici o tabelle di vario tipo, la popolazione locale su una riforma sanitaria che ha ulteriormente mortificato l’Ogliastra”.
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