«Mi auspico che alla città di Nuoro venga dato l’onore e l’onere di essere capitale della cultura del 2020, perché sarà il riconoscimento della crescita sociale e antropica della città dei Grazia Deledda dei Satta, Nivola, Ciusa, dei pastori scrittori, dei pittori, dei giganti, degli artigiani, dei gentiluomini, delle donne forti e colte». Lo afferma il consigliere dell’opposizione Gian Pietro Gusai che sostiene la candidatura di Nuoro a città della Cultura.
«Perché Nuoro è la Sardegna, è cultura e memoria, è la tradizione che va lontana, oltre il silenzio composto delle donne in processione dietro il santo, oltre le grida dei ragazzi vestiti in velluto che giocano a morra nelle feste primaverili, al di là del belare lontano delle pecore a fondo valle nelle fredde sere d’inverno. Siamo una società che cammina e così il complesso processo di crescita dinamica delle istituzioni sociali, politiche, economiche, artistiche, della nascita organizzata e cosciente della scienza, la promozione di manifestazioni spirituali, sociali, religiose che proseguono un cammino storico iniziato con l’apertura al mondo; un potenziamento dei valori, dei simboli, delle concezioni, credenze, delle attività materiali che identificano il popolo del centro Sardegna». afferma l’esponente politico.
«Un ampliamento della semantica, degli usi lessicali, del credo sulla vita e del valore simbolico e sociale della morte. Un ulteriore stimolo per riconoscere l’importanza dell’ambiente domestico in un mondo matriarcale, del paese, dell’urbano e del rurale, la valorizzazione della campagna non solo come elemento di sviluppo economico ma anche come scrigno di cultura e credenze, di concezione del sapere, tramandato con il verbo fiero della lingua e del portamento di una terra aspra e forte. L’apertura al mondo di un territorio dove il rumore della pioggia piegata dal vento o il calore del sole accecante il contadino chino nella terra avvolge come un manto fatato lo scorrere lento del tempo ovattato, infondendo un fremito di pulsioni e sentimento. Il riconoscimento di Nuoro città della cultura è crescita, è attenzione verso il valore ancestrale dell’accoglienza, della multiculturalità, del sapersi proporre e comunicare, conoscersi. L’armonia delle cose fatte e delle cose da fare che si completa nel sentiero del cammino della vita, con le intemperie che danno gioia e tristezza all’animo forte del pastore, che con muta rassegnazione affronta con dignità e coraggio ciò che la vita gli pone davanti come un fiume da guadare al tramonto, per il ritorno alla casa amata e raccontare la storia con la maturità della vita vissuta, con la luce della conoscenza, con i colori dell’amore. Nuoro città amata, terra di cultura e passioni saprà trasformare in epico questo momento storico contemporaneo».
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