Abbassamento da cinque a tre anni per l’accesso alle risorse e riduzione del punteggio per la premialità, possibilità per gli organismi di aggregarsi in Ati e Ats.
Sono queste le modifiche più significative dei criteri di attribuzione dei contributi per lo spettacolo dal vivo in Sardegna.
«Mettiamo all’angolo la vecchia delibera per giungere a un accordo condiviso con tutti gli organismi di spettacolo, grazie a un tavolo partecipato che ha lavorato in sinergia in questi mesi, ha sottolineato l’assessore regionale alla Cultura Giuseppe Dessena. Un patto tra istituzioni e mondo dello spettacolo, che rappresenta una prima tappa verso il percorso che porterà al varo della legge».
La delibera è un traguardo che mette d’accordo tutte le sigle che ruotano attorno al mondo della danza, del teatro e della musica.
I rappresentanti del mondo dello spettacolo parlano di “passaggio storico“: un’importante e storica interlocuzione tra assessorato e mondo dello spettacolo che ha prodotto, con queste modifiche condivise, un progetto culturale per la Sardegna», hanno sottolineato i rappresentanti di Cosas, Agis, Animas, Asso cultura tramite i rappresentanti Giulio Landis, Lelio Lecis, Monica Pistidda, Vincenzo De Rosa e Gianluca Medas.
«Tra qualche settimana – ha annunciato Dessena – si riapre il tavolo per discutere della proposta di legge che abbiamo in bozza per dar vita alla legge di settore, una legge ammodernata e adeguata ai tempi. Questo primo importante passo arriva nel 2018, anno della Cultura ed è particolarmente significativo, perché nella nostra Isola è cresciuta la domanda e l’offerta culturale».
Tra le altre importanti modifiche c’è la tutela dell’offerta culturale, la distinzione fra rassegne e festival, premialità per chi opera nei territori disagiati.
Criteri che premiano la produzione e la valutazione qualitativa dei progetti. «Il punteggio – ha aggiunto l’esponente della Giunta Pigliaru – è stato sostanzialmente ricalibrato in base alla struttura. D’ora in poi verrà considerata anche la capacità occupazionale e di gestione dei teatri ela valutazione si sposta agli elementi relativi a produzione, diffusione e organizzazione degli spettacoli, dunque alla qualità».
«È una grande soddisfazione essere riusciti a modificare una delibera che permaneva da tanti anni, causando un diffuso e generale scontento del comparto». ha concluso Dessena. (ANSA)