A Nuoro nel 2017 si è registrata la cancellazione di 354 attività
Non c’è ripresa per l’imprenditorialità artigiana sarda: in nove anni hanno chiuso i battenti diverse e importanti realtà del comparto.
Nel 2017 sono state 784 le realtà perse mentre nel 2016 furono 541. La denuncia arriva da Confartigianato Sardegna: «Aprono 4 aziende al giorno ma ne chiudono 6: occorrono soluzioni concrete e immediate». Afferma il presidente Matzutzi che prosegue: «E c’è il “caso iscrizioni all’albo Artigiani». La carenza di organico nelle Camere di Commercio in alcuni casi paralizza le procedure di iscrizione degli artigiani all’apposito Albo.
Ad Oristano è blocco l’artigianato sardo non vede ancora la luce: imprese ancora in calo e il comparto che perde altre 784 realtà produttive.
Lo dicono i numeri ufficiali e definitivi delle imprese artigiane del 2017, diramati da Movimprese-Unioncamere e analizzati dall’Osservatorio per le Micro e Piccole Imprese di Confartigianato Imprese Sardegna che certificano, ancora una volta, come la crisi in
Sardegna non accenni ad allentare la morsa e come la ripresa sia ancora frenata da tanti fattori.
Il rapporto parla di 35.562 imprese artigiane sarde registrate negli albi delle Camere di Commercio al 31 dicembre 2017. 784 imprese in meno rispetto al 2016 è la risultante tra le 1.626 nuove iscrizioni e le 2.410 cessazioni. Sono ben 7.456 le imprese in meno rispetto all’anno boom del 2008.
«Sono dati molto pesanti che rappresentano un grande turbamento per tutto il nostro comparto – commenta il Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Antonio Matzutzi – la crisi cronicizzata, il calo dei consumi delle famiglie, le tasse, la burocrazia, la mancanza di credito e di interventi organici per il settore, sono le principali cause che hanno costretto molti piccoli imprenditori ad abbassare definitivamente la saracinesca della propria bottega». «Senza contare – sottolinea il Presidente – il dilagante abusivismo che danneggia principalmente l’artigianato. Basta fare un giro nei social network per vedere quanti abusivi promuovono on line servizi e produzioni
tipiche dell’artigianato: dall’estetica, alla fotografia, agli accessori moda per arrivare alle produzioni alimentari».
A livello provinciale, Sassari-Gallura è quella che subisce il contraccolpo maggiore: 987 cancellazioni e 703 iscrizioni che portano il saldo a -284 e il totale registrato a 12.632.
Segue Cagliari-Sud Sardegna con 882 cessazioni e 638 iscrizioni per un saldo di – 244
attività registrate e un totale negli Albi di 13.520. Negativa anche Nuoro che con 354 cancellazioni e 283 iscrizioni, registra un saldo di -71 e un totale di 6.472 imprese. Una situazione particolare la vive Oristano, alle prese con l’annosa questione dell’Albo Artigiani, che per problematiche legate ai rapporti tra Regione e Camera diCommercio, non sta garantendo l’operatività dell’Albo, impedendo così l’iscrizione delle imprese artigiane all’apposito registro. In questa provincia, in ogni caso, le imprese artigiane sono 2.938 mentre le cancellazioni sono 187.
La contrazione delle imprese artigiane sarde dipende sempre più dalla crisi che stanno affrontando le aziende del comparto edile, calate continuativamente dall’inizio della crisi, dal manifatturiero, settore più esposto alle trasformazioni imposte dalla globalizzazione dei mercati, continua a perdere imprese, e dai trasporti.
Anche per questi singoli settori i numeri parlano chiaro, certificandone la difficoltà: le costruzioni, con 622 aperture e 1.000 chiusure, perdono 378 attività per un saldo di 13.148 realtà registrate al 31 dicembre 2017. Le attività manifatturiere, con 275
aperture e 431 cancellazioni, perdono 156 attività, per un saldo 2017 di 7.690 realtà. I trasporti, con 60 aperture e 156 chiusure, perdono 96 realtà, per un saldo di 2.589 attività al 2017.
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