Minniti a Nuoro: “il CPR di Macomer si farà e non ospiterà più di 200 migranti”

Il ministro dell’Interno promette un patto di sicurezza per il Marghine

«È importante gestire direttamente sul territorio il rimpatrio dei migranti irregolari. La comunità di Macomer si fa carico di una questione nazionale e per questa ragione il governo ha stretto un patto di sicurezza con la città e l’Unione dei comuni del Marghine, che sarà siglato nel giro di pochi giorni».

La realizzazione del Centro di permanenza e rimpatrio migranti nel capoluogo del Marghine entra nel vivo. Il ministro dell’Interno Marco Minniti, oggi in visita ufficiale a Nuoro, promette il rafforzamento della presenza delle forze dell’ordine e la messa in campo di progetti necessari per aiutare il territorio.

L’ingresso dell’ex carcere di Macomer che ospiterà il CPR (© foto S.Novellu)

I migranti irregolari che saranno ospitati nell’ex carcere di Macomer non potranno superare le 200 unità, così come previsto dalla normativa che istituisce i CPR. Difficile, tuttavia, stabilire al momento il numero esatto di persone che arriveranno nella struttura di Bonu Trau.

Un momento della conferenza stampa del ministro Minniti

Sulla questione Cpr, questa mattina in Prefettura, il ministro Minniti ha avuto un faccia a faccia con il sindaco di Macomer, Antonio Succu. «Il ministro – ha precisato stamane il primo cittadino – ha garantito che dal CPR non si potrà uscire liberamente.

Quanto al numero dei migranti che potranno essere ospitati nell’ex carcere il ministro non ha fornito dati precisi. Così anche il governatore della Regione, Francesco Pigliaru, anche lui presente a Nuoro. Di certo si sa che la cifra sarà stabilita in base alle potenzialità della struttura.

Pigliaru e Minniti durante la conferenza stampa in Provincia a Nuoro (foto S.Novellu)

Pigliaru, ha comunicato, inoltre, che a Macomer, in vista dell’apertura del CPR, sarà forse riaperta la caserma della Guardia di Finanza, chiusa circa un anno fa e trasferita a Bosa. Niente di certo, almeno per ora. Le trattative con il ministero sono in corso e rientrano nell’annunciato patto si sicurezza. 

Sabrina Fara e Sonia Meloni

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