Tre morti in Puglia. Pronto soccorso e studi medici intasati
Secondo le previsioni degli infettivologi, il picco massimo dell’influenza stagionale è atteso per metà gennaio, ma già si registrano le prime vittime: tre decessi si sono avuti in Puglia tra anziani e malati cronici, mentre due uomini sono ricoverati in coma all’ospedale di Udine.
In forte aumento negli ultimi giorni gli accessi al Pronto soccorso, soprattutto per i bambini, per i quali si segnala un +20% di arrivi rispetto alla passata stagione.Intasati anche gli studi dei medici di base: «I nostri studi sono intasati soprattutto in questi ultimi giorni – afferma il segretario della Federazione dei medici di medicina generale Fimmg, Silvestro Scotti – e i casi più numerosi sono tra anziani e bambini. Da Natale – conclude – l’affluenza di pazienti affetti dal virus influenzale ha infatti fatto registrare un +30% rispetto agli anni precedenti».
I primi casi gravi hanno colpito la Puglia e il Friuli Venezia Giulia. Le vittime sono tre uomini pugliesi ricoverati a Bari: un 58enne affetto da ipertensione, un 86enne e un 73enne affetti da diverse patologie. Altri 6 malati sono ricoverati in gravi condizioni in diversi ospedali della regione.
Due pazienti, di 47 e 49 anni, sono invece ricoverati in coma all’ospedale di Udine: un paziente diabetico e un altro apparentemente privo di fattori di rischio. Nessuno dei due era vaccinato. Casi gravi che, tuttavia, sottolinea il direttore del dipartimento Malattie infettive dell’Istituto superiore di Sanità Gianni Rezza, «rientrano nella statistica dei decessi annuali per le complicanza dell’influenza, pari a circa 8-10mila».
A oggi, rileva il virologo Fabrizio Pregliasco, «sono stati già colpiti 2 milioni di italiani, di cui 672mila nell’ultima settimana, con una tendenza all’aumento. Si prevede dunque una stagione più intensa rispetto alla scorsa, che fece registrare un totale di 5 mln di italiani colpiti».
Tuttavia non si può parlare di una influenza più “cattiva”: i virus dominanti – spiega Pregliasco- sono il B, ad alta trasmissibilità soprattutto tra i bambini, e l’A-H1N1. Ad oggi c’è invece una scarsa presenza del virus H3N2, che sta mettendo in ginocchio il sistema sanitario inglese per un boom di ricoveri. Si tratta di vedere se colpirà in modo massiccio anche da noi».
Tutti i virus sono coperti dal vaccino in uso, anche se per i tempi della vaccinazione ormai gli italiani sono in “zona cesarini”: per essere efficace l’antidoto anti influenza richiede circa 2 settimane.
Quanto alla campagna vaccinale di quest’anno non sono ancora disponibili dati definitivi ma, anticipa Pregliasco, «sembrerebbe registrarsi una lieve ripresa tra gli over-65, anche se le stime parlano di un dato dei vaccinati che si attesta intorno al 50%, ancora insufficiente per contrastare efficacemente l’influenza stagionale».
Che i virus influenzali siano in piena corsa lo conferma anche il presidente della Società italiana di medicina di emergenza urgenza (Simeu), Francesco Rocco Pugliese: «Nei Pronto soccorso registriamo un maggiore accesso, ma questo è in linea anche con i dati degli anni scorsi. Il dato nuovo è però il maggior accesso per i bambini, sono infatti – afferma – circa il 20% in più rispetto alla passata stagione».
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