Mobilitazione dei docenti sardi: in mille rischiano di nuovo il precariato. Manifestazione a Cagliari

Sonia

Mobilitazione dei docenti sardi: in mille rischiano di nuovo il precariato. Manifestazione a Cagliari

mercoledì 03 Gennaio 2018 - 13:36
Mobilitazione dei docenti sardi: in mille rischiano di nuovo il precariato. Manifestazione a Cagliari

Un'aula della scuola primaria (foto S.Novellu)

Sono mille gli insegnanti sardi diplomati alle magistrali che rischiano di dover abbandonare i banchi della scuola dell’infanzia e delle elementari. O meglio, rischiano di dover ricominciare da capo con precariato, sostituzioni e supplenze dopo essere state assunti con un contratto a tempo indeterminato.

La mazzata è arrivata a novembre con la pubblicazione, proprio sotto Natale, di una sentenza del Consiglio di Stato. Di fatto, la decisione dei giudici amministrativi respinge l’inserimento dei diplomati nelle Graduatorie a esaurimento. Non esistono conteggi precisi all’unità, ma la platea degli interessati a livello nazionale dovrebbe riguardare circa sessantamila persone. Fuori dalle Gae e riportati nella mischia delle graduatorie d’istituto, i docenti vedono allontanarsi la possibilità di ottenere una cattedra. Per chi è già in ruolo, la situazione si fa complicata.

Per questo una cinquantina di insegnanti arrivati anche dal nord Sardegna si sono ritrovati davanti alla direzione scolastica regionale per parlare con il numero uno dell’istruzione sarda Francesco Feliziani. Tutti hanno indossato una maglietta nera con il provvedimento della gazzetta ufficiale stampato sulla schiena. Quello che recita che “i titoli conseguiti nell’esame di stato a conclusione dei corsi di studio entro il 1997-1998 conservano in via permanente l’attuale valore legale”.

Hanno protestato con fischietti e manifesti. Messaggio chiaro: “no al licenziamento di massa“. Ma non è finita: domani una delegazione sarà a Roma in occasione di un incontro tra sindacati e Miur. E l’8 gennaio saranno sempre in piazza e sempre nella Capitale per la grande manifestazione nazionale in occasione dello sciopero previsto per il giorno ritorno a scuola in tutta Italia.

«Dopo cento decreti cautelari positivi – spiega una portavoce del neo costituito Coordinamento diplomati magistrali abilitati, Silvia Mureddu – improvvisamente ci hanno detto che non siamo più abilitati: per anni abbiamo firmato documenti, fatto scrutini. E ora via: possiamo tornare a scuola sino a giugno».

Di controparte, la situazione riguarda anche tutti gli aspiranti maestri e maestre d’infanzia che, laureati e già esclusi dalle assunzioni della Buona scuola, in queste stagioni hanno attaccato l’inserimento nelle graduatorie dei magistrali, avvenuto a colpi di sentenze amministrative.

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