Cerimonia di premiazione ieri a Roma, dove sono stati assegnati i “Bollini rosa” agli ospedali che si distinguono per l’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali malattie delle donne.
Anche quest’anno l’Ospedale San Francesco di Nuoro si è aggiudicato il massimo riconoscimento assegnato dall’Osservatorio nazionale per la salute della donna, portando a casa tre bollini. (ONDA).
A ritirare il premio, nella sede del Ministero della Salute, dove si è svolta la cerimonia, per l’Area socio sanitaria locale di Nuoro, c’era Gesuina Cherchi, direttrice sanitaria del distretto nuorese e coordinatrice del programma “Bollini rosa”.
All’ospedale nuorese va anche la medaglia assegnata per celebrare la partecipazione all’iniziativa sin dalla prima edizione. Dal lontano 2007, quando il San Francesco aveva ottenuto il suo primo bollino rosa, fino alle successive edizioni, nelle quali si è attestato al massimo del riconoscimento con 3 bollini.
Anche in quest’ultima edizione l’ospedale di Nuoro si è distinto per un’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie femminili.
A livello regionale, sono in tutto quattro gli ospedali dell’ATS (Azienda per la Tutela della Salute) della Sardegna che hanno ottenuto i “Bollini Rosa” per il biennio 2018-2019. Insieme al San Francesco di Nuoro ci sono il Santissima Trinità di Cagliari, a cui sono stati assegnati tre bollini, il San Martino di Oristano, con due bollini e il Giovanni Paolo II di Olbia, a cui è andato un bollino.
Gli ospedali dell’ATS Sardegna si sono distinti per l’offerta di percorsi di diagnosi e cura delle patologie ostetriche e ginecologiche, per i servizi offerti a gestanti e neo-mamme, per i protocolli di assistenza e accoglienza dedicati alle donne.
Particolarmente soddisfatto il direttore sanitario dell’ATS, Francesco Enrichens, che dichiara come «da sempre le donne sono le custodi della salute nella famiglia come nella società. Credo che dedicare a loro la giusta attenzione sia un investimento di buona sanità oltre che un dovere morale».
A livello nazionale sono stati 306 gli ospedali premiati: 71 hanno ottenuto il massimo riconoscimento (tre bollini), 183 due bollini e 52 un bollino. La valutazione delle strutture ospedaliere e l’assegnazione dei Bollini Rosa è avvenuta tramite un questionario composto da oltre 300 domande suddivise in 16 aree specialistiche. Un’apposita commissione multidisciplinare, presieduta dal presidente dell’Istituto superiore di sanità Walter Ricciardi, ha validato i bollini conseguiti dagli ospedali nella candidatura, considerando gli elementi qualitativi di particolare rilevanza e il risultato ottenuto nelle diverse aree specialistiche presentate.
Tre i criteri di valutazione con cui sono stati giudicati gli ospedali candidati, la presenza di aree specialistiche di maggior rilievo clinico ed epidemiologico per la popolazione femminile, l’appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici e l’offerta di servizi rivolti all’accoglienza e presa in carico della paziente, come la telemedicina, la mediazione culturale, l’assistenza sociale.
Diverse le novità di questa edizione del bando: sono state introdotte due nuove specialità, la geriatria e la pediatria,è stata valutata anche la presenza di percorsi “ospedale-territorio” soprattutto nelle aree specialistiche che riguardano patologie croniche come cardiologia e diabetologia e, nell’ambito dell’accoglienza in ospedale, da quest’anno è stato dato rilievo anche alla presenza del servizio di Pet-Therapy rivolto ai pazienti ricoverati.
Come per le precedenti edizioni, anche per il prossimo biennio, grazie a un accordo con Federfarma, le 17mila farmacie distribuite su tutto il territorio nazionale forniranno alla clientela femminile indicazioni per trovare l’ospedale a “misura di donna” più vicino.
«Siamo partiti con 44 ospedali nella I edizione e festeggiamo oggi il traguardo di 306 ospedali. In questi anni la rete degli ospedali “amici delle donne” si è allargata, ha affermato Francesca Merzagora, presidente di Onda. Sono stati compiuti molti passi avanti nell’ambito della medicina di genere e la salute delle donne sta diventando un punto di attenzione per molte strutture».
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