Graziano Mesina tornerà a processo nella Corte d’appello di Sassari per l’omicidio di Santino Gungui. L’ex primula rossa del Supramonte dovrà comparire il 24 novembre per il giudizio di secondo grado dopo essere stato assolto in primo grado un anno fa dal Gup del tribunale di Nuoro Claudio Cozzella.
Mesina è accusato di essere il mandante dell’omicidio di Santino Gungui compiuto nella notte tra il 24 e il 25 dicembre del 1974 a Mamoiada.
Secondo l’accusa, ci sarebbe una prova schiacciante nei confronti di Mesina per quell’omicidio avvenuto 43 anni fa. Si tratta di una intercettazione ambientale del marzo 2012, nell’ambito dell’inchiesta per associazione a delinquere, che aveva portato l’ex bandito di nuovo in carcere nel 2013. In quell’occasione, all’interno della sua Porsche Cayenne, Mesina avrebbe detto all’autista di aver commissionato dal carcere la morte di Santino Gungui perchè non gli aveva restituito una somma frutto di traffici illeciti. «Una conversazione male interpretata» per i difensori di Mesina gli avvocati Maria Luisa Vernier e Beatrice Goddi, secondo i quali l’ex bandito «non si attribuiva il delitto, ma parlava di terze persone che avrebbero potuto volergli male».
«Il giudice di Nuoro del resto – ha sottolineato l’avvocato Vernier – non si era limitato a leggere le trascrizioni di quelle intercettazioni ma le aveva ascoltate in udienza. Per questo lo aveva assolto dalle accuse».
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