Nuoro. Oltre 4000 sottoscrizioni per dire NO alle modifiche all’altare della Cattedrale ma il vescovo sfida i nuoresi: “I lavori andranno avanti!”

Salvatore

Nuoro. Oltre 4000 sottoscrizioni per dire NO alle modifiche all’altare della Cattedrale ma il vescovo sfida i nuoresi: “I lavori andranno avanti!”

domenica 05 Novembre 2017 - 06:00
Nuoro. Oltre 4000 sottoscrizioni per dire NO alle modifiche all’altare della Cattedrale ma il vescovo sfida i nuoresi: “I lavori andranno avanti!”

Il Comitato popolare si auspica che prevalga il buon senso “altrimenti al primo accenno di lavori in corso saremo costretti e scendere democraticamente in piazza”.

Ci sono novità circa il progetto del nuovo presbiterio della Cattedrale di Nuoro? Lo abbiamo chiesto a Michele Pintore del Comitato popolare contro il progetto: La raccolta di firme contro il progetto ha superato quota 4000, che saranno consegnate nelle mani del vescovo mons. Marcia non appena questi si renderà disponibile. Il vescovo, infatti, ha risposto di essere attualmente molto impegnato con le visite pastorali, ma noi attenderemo vigilando sulla Cattedrale. Ci auguriamo che prevalga il buon senso, non vorremmo arrivare a tanto, ma saremo disposti a scendere democraticamente in piazza al primo segno di lavori all’interno della chiesa, o anche se dovessimo trovare la chiesa chiusa per “lavori in corso”, e mobilitare di conseguenza stampa e Tv nazionali. Questo è stato comunicalo anche al vescovo e per conoscenza anche alla Segreteria di Stato in Vaticano.

Il vescovo di Nuoro, Mons. Marcia (foto S.Novellu)

Il vescovo di Nuoro, Mons. Marcia (foto S.Novellu)

Che risposte avete avuto finoraIl 13 giugno scorso, alla consegna nelle sue mani della seconda tranche di firme raccolte, per un totale allora di oltre 3000 sottoscrizioni, il vescovo ha risposto: “… i lavori andranno avanti!”. Riguardo alle 3000 firme allora consegnate, la risposta è stata: “… se scendo in campo io a raccogliere firme, altro che le vostre 3000 ne raccolgo!… ”, parole che non hanno bisogno di commenti.

Dal Vaticano avete avuto qualche risposta? Dal Vaticano, da parte di mons. Angelo Becciu, Sostituto alla Segreteria di Stato, in data 6 marzo 2017 c’è stato un sereno invito a “stemperare i toni e passare al dialogo”.

E voi cosa avete risposto? La risposta è stata molto semplice: “Come si fa a dialogare, quando la parola “dialogo” sembra proprio non esistere, e non per nostra volontà”Non esiste e non è mai esistita, da quando mons. Marcia ha ideato e portato avanti questo discutibilissimo progetto del presbiterio, senza mai sentire (oppure ci faccia sapere se c’è stato un precedente) il parere (a parte il suo architetto) dei fedeli e della comunità nuorese. Un progetto, che, da quanto ci risulta non è condiviso neppure da una parte del clero, che pure per obbligo di obbedienza deve prendere atto delle imposizioni calate dall’alto. Stesso discorso anche da parte alcuni componenti delle associazioni ecclesiastiche laiche, che pur non condividendo la scelta, preferiscono il silenzio.

Ma si è parlato di inizio lavori? I lavori da quanto ci risulta, stavano per essere messi in cantiere in sordina dal mese di febbraio, non sono andati avanti (forse in attesa di tempi migliori) dopo aver preso atto della mobilitazione popolare che ha portato alla convocazione di una pubblica assemblea. Il 17 febbraio infatti, lo stesso vescovo era stato chiamato dall’assemblea popolare convocata presso la Biblioteca Satta, dove ha preso atto da parte di tecnici, architetti, esperti d’arte, associazioni culturali, responsabili del F.A.I. (Fondo Ambiente Italiano) e semplici cittadini, di una netta opposizione al progetto. Per tutta risposta, il vescovo aveva dichiarato di voler andare avanti, aggiungendo che era sua intenzione portare a termine i lavori prima della scadenza del suo incarico nuorese (che dovrebbe essere nel 2018), oppure iniziare i lavori per essere poi portati a termine dopo la sua partenza. Tutto questo, nonostante le norme della Conferenza Episcopale Italiana in materia di chiese di particolare interesse artistico e architettonico, siano abbastanza chiare, come riportano le norme C.E.I. a riguardo a pagina 187, del cap. 56 – (APPROFONDISCI) – che chiaramente riportano: “… si cercherà quindi di assicurare una continuità tra l’edificio ereditato con il suo patrimonio e gli elementi innovativi che riterrà opportuno introdurre …”, e riguardo del parere dei fedeli, che vivono e conoscono il territorio: “… il progetto accoglierà anche i suggerimenti dei fedeli – e questo, guarda a caso, nelle norme C.E.I. è scritto anche in grassetto – “. Un presa di posizione assurda quindi, che non tiene in considerazione gli insegnamenti della stessa Chiesa in quanto “Casa di tutti i fedeli”. La stessa Chiesa, che nella preghiera dei fedeli letta durante la S. Messe di domenica 15 ottobre in tutte le chiese (cattedrale di Nuoro compresa) fa recitare ai fedeli: “Per i ministri di Dio, perché prendano sempre più coscienza di essere amministratori e non padroni della vigna del Signore… preghiamo” (VEDI ALLEGATO). E non dimentichiamo l’affermazione: “La Cattedrale è mia”, infelice affermazione più volte ripetuta pubblicamente nel corso della affollata assemblea popolare del 17 febbraio scorso dal sacerdote Giovanni Maria Chessa (vedi video allegato), che poi sarebbe diventato parroco della Cattedrale (ma questo lo si era già intuito da subito).

L’intervento del parroco della Cattedrale di Nuoro sulle modifiche all’altare

Come è nato questo progetto del presbiterio? Per quanto ci risulta, come cittadini nuoresi ne siamo venuti a conoscenza ufficialmente il 29 gennaio del corrente anno, quando la notizia è apparsa sul settimanale della curia diocesana, una notizia che ha sorpreso e indignato tutti.

Sorpresi perché? Il 20 gennaio del 2017 (cioè nove giorni prima della pubblicazione sul settimanale) nel corso di una riunione in Cattedrale, il vescovo aveva presentato ufficialmente il progetto del nuovo presbiterio, non per discuterne ma per prendere atto del progetto che si stava per realizzare. I nuoresi praticamente, sono stati messi al corrente del progetto, che tra l’altro stava già per essere messo in atto, un fatto allucinante che non ha bisogno di spiegazioni. Praticamente, nella riunione del 20 gennaio vescovo, progettista altri componenti di sua fiducia, hanno arbitrariamente deciso per i nuoresi. Fortunatamente il 17 febbraio si è intervenuti con l’assemblea popolare, che ha portato a bloccare la situazione per fare chiarezza.

Nuoro, il presbiterio della Cattedrale di S.Maria della Neve prima del 2000

Nuoro, il presbiterio della Cattedrale di S.Maria della Neve prima del 2000

Scusi, ma gli adeguamenti liturgici in base alle norme conciliari vanno fatti secondo quanto la richiede la liturgiaCerto che vanno fatti, ma bisogna anche tenere conto del luogo e del territorio in cui si fanno, non sconvolgendo la storia, la tradizione e l’architettura dell’edificio in cui è sorto, e soprattutto, mi scusi se sono ripetitivo: “sentito il parere del cittadini, e in sintonia con lo stile architettonico originario dell’edificio”. In buona sostanza, non permettiamo che nel segno dei previsti “adeguamenti liturgici” si intervenga d’autorità dall’alto, senza neppure essere consultati. Certo, la Cattedrale di Santa Maria della Neve è un bene architettonico amministrato dal clero, ma è pur vero che è un bene che appartiene storicamente a tutta la comunità nuorese che vive nel territorio e che alla realizzazione della chiesa ha contribuito materialmente, con offerte in denari e con giornate lavorative. E poi basta con questi scempi contro il nostro patrimonio storico e architettonico, la città di Nuoro si sta ancora leccando le ferite degli scempi avvenuti nel passato; purtroppo anche oggi amaramente prendiamo atto che non c’è limite all’ignoranza.

Ma in pratica, in cosa consiste l’opera prevista? L’opera per la realizzazione del presbiterio della Cattedrale, prevede una spesa stimata in 150.000 euro (ma pare che siano anche di più), somma che risulta sia stata messa a disposizione da un privato cittadino.

Nuoro, il progetto per la modifica del presbiterio della Cattedrale di S.Maria della Neve

Nuoro, il progetto per la modifica del presbiterio della cattedrale di S.Maria della Neve

Non si capisce il perché di tanti problemi, dal momento che si tratta di spese che non gravano sulla comunità? Non interessa se siano soldi pubblici o privati, non è permesso a nessuno, anche con soldi propri, di intervenire arbitrariamente su opere che appartengono al patrimonio storico, artistico e culturale della comunità, a maggior ragione come in questo caso, dove c’è la netta disapprovazione dei cittadini.

Ma come si fa a conciliare le due cose, se da una parte i lavori per gli adeguamenti liturgici vanno fatti ma dall’altra c’è una forte opposizione? Certo che vanno fatti, ma fare adeguamenti non significa fare degli scempi, non vuol dire fare dei veri e propri attentati al patrimonio artistico e culturale. Ben vengano le generose offerte, ma non per questo devono creare danni . Gli adeguamenti liturgici, vanno certo fatti, ma questo non vuol dire farli dove non servono, dove non sono necessari, come nel caso della Cattedrale di Nuoro (che per quanto ci riguarda è a norma), dove soprattutto nessuno li vuole (a parte gli interessati). Dove inoltre nessuno si spiega, in una Chiesa che predica il Vangelo, un’inutile spreco di denaro in una società come quella attuale, dove molte famiglie faticano ad arrivare alla fine del mese. Ma soprattutto in una Chiesa, dove Papa Francesco ci ricorda tutti i giorni di mettere in pratica il Vangelo, mettendo al bando l’ostentazione di ricchezze e beni superflui davanti a una società che ha sempre più bisogno anche dell’ordinario. C’è anche da fare presente, che nella stessa chiesa Cattedrale di Nuoro urgerebbero, tra l’altro, anche interventi di prima necessità, come nella cupola della prima cappella a destra del battistero, che presenta vistose lesioni, e nelle tombe dei vescovi nuoresi della navata sinistra, che da anni si trovano in totale abbandono, transennate e pericolanti, sostenute da semplici pali di legno, con tutti i gravi rischi sull’incolumità dei fedeli che questo comporta, e con grave offesa per la memoria dei Vescovi che vi sono sepolti. Vescovi, che hanno dato lustro e prestigio alla città di Nuoro.

Sonia Meloni

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