La prima chiusura al traffico del ponte di Oloè era stata determinata, a novembre nel 2013, dal passaggio del ciclone Cleopatra, che aveva provocato il crollo di una campata e la morte del poliziotto nuorese Luca Tanzi. Il ponte era stato riaperto nel luglio del 2014, dopo un intervento di ripristino della viabilità costato 2,9 milioni di euro. All’inizio del 2017, il traffico sul ponte aveva subito una prima chiusura, causata da evidenti problemi strutturali. Poi la riapertura a senso unico alternato, decisa dal commissario straordinario della Provincia di Nuoro, Costantino Tidu, a cui erano seguiti pochi giorni dopo i sigilli della Procura di Nuoro.
Il blocco alla viabilità non aveva comunque spaventato gli automobilisti, che per mesi hanno utilizzato il ponte, agevolati dalla possibilità di poter facilmente spostare le barriere mobili posizionate per impedire la circolazione. Una situazione che si è trascinata sino allo scorso giugno quando il giudice per le indagini preliminari, Mauro Puxeddu, ha ordinato il sequestro e la chiusura immediata e definitiva dell’infrastruttura, insieme alla collocazione di barriere inamovibili. Da allora il ponte resta chiuso, con tutti i disagi conseguenti per la popolazione. I più penalizzati sono gli abitanti di Oliena, Dorgali e Orgosolo, che da mesi protestano senza ottenere risposte certe.
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