Cpr a Macomer: Consiglio comunale forse in aula tra 20 giorni

Macomer dovrà attendere almeno venti giorni per vedere riunito il Consiglio comunale dedicato all’apertura del Centro di permanenza e rimpatrio migranti.

I capigruppo, riunitisi ieri, hanno deciso di andare in aula il 13 novembre, ma l’ufficialità ancora non c’è e la data potrebbe subire un cambiamento nei prossimi giorni. A determinare la possibile variazione potrebbe essere la disponibilità di alcuni consiglieri, che hanno preso tempo per organizzare l’agenda degli impegni.

La riunione di ieri ha comunque stabilito l’ordine del giorno: Cpr e referendum sono gli argomenti principali.

Per quanto riguarda il referendum, chiesto dalla minoranza, il problema principale è legato alla mancanza del regolamento, che impedisce la convocazione della consultazione popolare.

Secondo il consigliere di opposizione Federico Castori “ci vorranno almeno due mesi”. Sempre che il prossimo Consiglio comunale decida di portare avanti la sua approvazione. Il documento, infatti, dovrà essere elaborato prima dagli uffici comunali, poi dovrà passare in commissione e di nuovo in aula per l’approvazione finale.

Una tempistica che quasi certamente vedrà prima la riapertura dell’ex carcere. Il ministero dell’Interno non ha dato ancora una data certa, ma i tempi si annunciano strettissimi e tra i corridoi del palazzo civico si parla di aprire le porte dell’ex carcere entro fine anno.

Intanto, continuano gli attacchi alla giunta Succu da parte della minoranza.

Ieri, il consigliere Ricardo Uda ha divulgato un documento in cui si scaglia contro il gruppo di maggioranza “Democrazia e partecipazione”, che nei giorni scorsi aveva difeso l’operato dell’esecutivo.

«Da qualsiasi punto di osservazione si guardi questa complicata vicenda – scrive Uda –  l’elemento che maggiormente l’ha accompagnata, appare la disinformazione colpevole con cui la questione è stata affrontata. La sola responsabilità di questa disinformazione è tutta in capo al sindaco di Macomer e a chi lo sostiene in questa scelta solitaria e potenzialmente scellerata».

Per il gruppo “Democrazia e partecipazione“, invece, «l’amministrazione ha sin da subito trattato l’argomento con la giusta delicatezza». Da qui l’invito alla popolazione «a non farsi manipolare da frange xenofobe, a riflettere e a informarsi, a non ragionare di pancia, a pensare che quel “diverso” potrebbe essere uno di noi, un nostro figlio, un nostro vicino di casa».

Contro la giunta Succu e il gruppo “Democrazia e partecipazione” anche il comitato cittadino No Cpr, che sostiene come «l’apertura del CPR in città sia una scelta imposta alla popolazione” e chiede un incontro pubblico.

Un appuntamento al quale il sindaco non sembra volersi sottrarre, ma sul quale non ha dato una data certa. Al momento, infatti, per il primo cittadino «non ci sono le informazioni necessarie per poter parlare del CPR in modo esaustivo». Si attende che i tecnici finiscano le verifiche sull’ex carcere e che arrivino maggiori delucidazioni da parte del ministero.

S. Fara

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Sonia