Accordo tra l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza e l’Unhcr
L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza e l’Unhcr, Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, hanno firmato un protocollo d’intesa per promuovere iniziative finalizzate alla protezione dei minori stranieri non accompagnati e separati in Italia.
Questa collaborazione è volta a facilitare la conoscenza e il pieno rispetto delle convenzioni internazionali sui diritti dei bambini e adolescenti e sui principi fondamentali per la loro protezione: il superiore interesse del minore, la non discriminazione, il diritto alla vita, alla sopravvivenza, allo sviluppo e il diritto all’ascolto.
«Questa collaborazione con Unhcr – ha sottolineato la garante Filomena Albano – è un progetto in linea con le attività che caratterizzano questa Autorità. L’ascolto e la partecipazione attiva dei migranti più fragili, i bambini e gli adolescenti che giungono nel nostro paese soli, sono elementi essenziali per fornire loro gli strumenti più utili nella costruzione del proprio futuro: la conoscenza dei propri diritti e dei propri doveri nella consapevolezza di trovare chi saprà raccogliere le loro richieste e aiutarli a tradurle in progetti da realizzare».
Nel 2017 sono arrivati in Italia oltre 13mila bambini e adolescenti non accompagnati o separati, registrando il 13 per cento di tutte le persone sbarcate sulle nostre coste. Con gli arrivi sono aumentate anche le sfide per garantire la protezione adeguata alle persone con bisogni e vulnerabilità specifiche, anche nel quadro della recente legge, approvata ad aprile 2017, che attiene all’accoglienza e alla tutela dei minori stranieri non accompagnati.
«I bambini sono particolarmente esposti a rischi di abusi, sfruttamento e violenza. Spesso sono fuggiti da soli e hanno viaggiato fino ad arrivare sulle nostre coste senza la cura e la protezione della famiglia. In molti casi le famiglie sono state separate durante il viaggio. I minori sono pertanto portatori di specifiche vulnerabilità e hanno bisogno di servizi e misure di protezione idonee e mirate», ha detto Stephane Jaquemet, delegato dell’Unhcr per il Sud Europa.
Saranno realizzate visite ad almeno quindici strutture per minorenni, afferenti ai sistemi di prima e di seconda accoglienza.
© Tutti i diritti riservati