È scontro tra l’assessore della Sanità Luigi Arru e il Consiglio delle autonomie locali (Cal) che ha espresso parere negativo sul riordino della rete ospedaliera in Sardegna, sollecitando diverse modifiche al documento per il quale oggi è atteso il via libera dalla competente commissione del Consiglio regionale.
«La discussione, il confronto, rappresentano il sale della democrazia, ma ribadire continuamente che questa Giunta fa una programmazione basata su calcoli ragionieristici, nel disinteresse per le zone disagiate e per la sanità pubblica, rischia di creare un clima di rivolta contro le istituzioni, tutte le istituzioni – scrive Arru in una lettera indirizzata al presidente del Cal e sindaco di Nuoro, Andrea Soddu – Per questo chiedo a Lei di recuperare insieme il senso del leale confronto, riconoscendo il valore della parola dell’altro e realizzando gli atti necessari per la nostra Sardegna». Nella lunga missiva, nella quale l’esponente della Giunta replica punto per punto al parere del Cal, Arru sottolinea che sia lui che tutta la Giunta “hanno ben presenti come riferimenti, nella propria azione di governo, i principi costituzionali richiamati.
All’assemblea del Cal ho spiegato, che pur essendo la Regione in piano di rientro, mai il discorso finanziario è stato vincolante nella proposta di riorganizzazione della rete: e questo nonostante abbiamo ospedali che ‘producono’ servizi per 3 mln e vengono finanziati con oltre 13 mln”. Tra le questioni richiamate dal titolare della Sanità, la deroga richiesta per il mantenimento dei punti nascita (“l’organizzazione mondiale della Sanità ha proposto una soglia di 1000 parti all’anno per avere centri che garantiscano livelli di sicurezza. In Italia si è deciso di utilizzare la soglia dei 500”). «Chiedete che nulla cambi per i cosiddetti piccoli ospedali: il documento inviatovi dalla commissione Sanità, in linea con la Giunta, non propone chiusura di ospedali, chiarisce Arru. Poi altre tre questioni: il primo livello per l’ospedale di Lanusei, la mancata nascita dell’Areus e il nodo degli ospedali del Sulcis».
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