L’ipotesi smentita anche dall’associazione di Aracnologia
Era stata la vittima a dire ai medici, e poi ai microfoni di una televisione locale, di essere stato morso da un “ragno violino” ma la sua morte, secondo quanto emerge, non sarebbe riconducibile direttamente ai danni provocati dalla puntura di un ragno – fanno sapere dall’ospedale Santissima Trinità. Massimiliano Stara, infatti, soffriva anche di altre patologie.
Durante il primo ricovero, i medici avevano riscontrato una serie di problemi che già conoscevano. Stara era stato visitato in ospedale per alcune patologie già dal 2012 e il suo quadro clinico complessivo era compromesso. È stato curato come già accaduto in passato. Poi la puntura di un ragno, tre mesi fa, come segnalato da lui stesso. Il morso del “Ragno violino” sarebbe avvenuto mentre lavorava in un terreno a Capoterra, nell’hinterland di Cagliari.
Una puntura minuscola che nel giro di tre mesi lo avrebbe portato alla morte. Massimiliano Stara, è deceduto durante la notte, dopo un lungo calvario durante il quale avrebbe lottato per salvarsi dalle gravi conseguenze provocate dal morso dell’aracnide. Secondo una prima ricostruzione la puntura gli avrebbe prima consumato i tessuti delle gambe e dei muscoli per poi compromettere il fegato, i reni e i polmoni.
Dopo il ricovero in ospedale, il 45enne sembrava essersi ripreso ma si è verificata una ricaduta e il suo cuore ha smesso di battere. Inizialmente si era formata una bolla sulla gamba dalla quale fuoriusciva del liquido. Andato in ospedale i medici gli avevano confermato che era stato morso da un “Ragno violino” il quale,insieme all’Argia, in Sardegna è uno dei più velenosi.
LA SMENTITA: “A seguito delle confuse e allarmanti notizie riguardanti la morte del Signor Stara e delle numerose mail ricevute da preoccupati cittadini – scrive sulla propria pagina social l’Associazione Italiana di Aracnofilia – vorremmo cercare di fare definitivamente un po’ di chiarezza”.
“Negli articoli diffusi in queste ore – prosegue – si fa riferimento a un morso di Loxosceles rufescens, (il famigerato “Ragno violino”) come causa del decesso dell’uomo. Questa specie, diffusissima su tutto il territorio nazionale e presente nelle abitazioni, ha un veleno citotossico che solitamente causa un eritema, anche ampio, nella zona colpita. Raramente si hanno lesioni necrotiche, di dimensioni modeste e localizzate, che in casi particolari possono necessitare di attenzioni mediche significative e durature. Questa sintomatologia però non è specifica del morso di Loxosceles in quanto necrosi simili si possono presentare in casi di punture di altri artropodi o a seguito di infezioni batteriche cutanee”.
“Ciò rende impossibile stabilire a posteriori la causa di tali lesioni e molto spesso casi riportati come morsi di Ragno violino si rivelano in realtà causati da altri fattori. Nonostante la sua ampia diffusione, infine, stiamo parlando di un ragno estremamente schivo e assai poco aggressivo, tanto che i casi di morso accertato in Italia si contano in poche unità all’anno. In nessuno di questi il paziente ha rischiato di perdere la vita.
“Dalle informazioni divulgate sulla morte del sig. Stara – conclude l’Associazione – ci sono molti elementi che porterebbero ad escludere il morso di ragno violino come causa del decesso dell’uomo: le tempistiche e la vasta sintomatologia ad esempio non sono compatibili, inoltre le ultime notizie arrivate dall’ospedale Santissima Trinità e le dichiarazioni dei familiari, a cui porgiamo le nostre condoglianze, sembrano appoggiare questa infondatezza. Possiamo quindi affermare che ancora una volta viene utilizzata l’atavica fobia nei confronti dei ragni per confezionare titoli accattivanti in grado di attirare qualche click in più, diffondendo disinformazione e creando infondate paure nei lettori, dimostrando nel contempo una mancanza di rispetto e discrezione che sarebbe quanto mai opportuna nei confronti di una persona prematuramente deceduta”.