Continuano, anche a causa del perdurare del caldo e della siccità che non danno tregua, gli incendi che stanno distruggendo ettari ed ettari di boschi e campi. Dall’inizio dell’anno, secondo il Sistema d’informazione sugli incendi boschivi della Commissione europea (Effis), in Italia sono andati in fumo 124mila ettari, un’area grande quasi quanto la città di Roma, che si estende per 128mila ettari. L’emergenza incendi ha fatto registrare più di 620 interventi dei vigili del fuoco in tutta Italia e 36 richieste di intervento alla flotta aerea dello Stato: Lazio (12 richieste), Campania (10) e Abruzzo (8) le regioni più colpite. La situazione più critica sembra quella del reatino, dove sono ancora attivi più incendi, in particolare sulla montagna di Cittareale, sul versante amatriciano del Monte Prato e nel territorio di Accumoli, queste ultime due già zone colpite dal terremoto dello scorso anno. L’incendio in corso sul monte Rota ha raggiunto la gola che sovrasta il centro abitato di Cittareale, e il sindaco ha chiesto l’intervento dell’esercito. Inneschi utilizzati da piromani sono stati trovati sul Monte Giano, nel comune di Antrodoco, dove da ormai una settimana un incendio sta devastando la montagna. Brucia ancora il monte Morrone, nell’aquilano, dove sono al lavoro oltre 100 uomini tra alpini dell’esercito, vigili del fuoco e volontari della protezione civile, mentre dal cielo operano due canadair e due elicotteri in attesa che arrivino mezzi aerei dalla Francia. Ieri i vigili del fuoco hanno trovato altri due inneschi, che porta a più di dieci il numero di quelli recuperati; gli inquirenti sono convinti che dietro ci sia un’unica mano. Sempre in Abruzzo, allarme incendi anche in Valle Subequana, dove le fiamme sono divampate oggi nell’area a ridosso della strada che collega Secinaro a Goriano Valli e minacciano le abitazioni. Sembra attenuarsi invece l’emergenza nella provincia di Cosenza: risultano attivi tre focolai, nei comuni di Pietra Paola, Plataci e Saracena, dove stanno operando sia squadre dei vigili del fuoco che di Calabria verde e dal cielo i Canadair. Inneschi sono stati trovati anche nel Chianti sul terreno devastato dall’incendio che ieri pomeriggio ha distrutto decine di ettari di bosco ceduo nei pressi di Ponte agli Stolli, frazione di Figline Valdarno (Firenze). Da più parti si invocano misure stringenti contro chi provoca questi disastri ambientali. Il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, afferma che l’immane lavoro di vigili del fuoco e dei volontari della Protezione civile è “inutile” senza l’arresto di chi appicca il fuoco. Il Comune di Torricella Sicura, dopo il quinto incendio scoppiato nella notte sul suo territorio, ha deciso di mettere una vera e propria “taglia” di tremila euro sui piromani: i soldi andranno a chi fornirà informazioni utili ad individuare la mano, o le mani, che si nascondono dietro ai roghi. Secondo Legambiente, invece, quello che non funziona è la riforma del Corpo forestale dello Stato: «L’impianto teorico, condivisibile, che assegna tutte le competenze sugli incendi ai Vigili del Fuoco, si è infranto sulla complessità della nostra macchina burocratica, sui ritardi nei passaggi legislativi tra i diversi ministeri, che hanno ridotto la capacità di intervento di uomini e mezzi, e sulle inefficienze delle Regioni». Infine, sulla questione roghi interviene anche il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli: «non si può parlare solo di parole riferendosi alle attività di lotta agli incendi boschivi, con migliaia di ore di volo, piloti che rischiano quotidianamente la propria vita».
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