«Il 5 settembre saremo in piazza per una grande manifestazione di tutto il comparto agricolo sardo». La conferma arriva dal presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu che non arretra dopo le nuove dichiarazioni del presidente della Giunta Regionale Francesco Pigliaru e dei capogruppo della maggioranza che hanno comunicato di aver trovato 30 milioni di euro per la crisi dei pastori.
«È una ottima notizia che va nelle direzione da noi auspicata di recuperare quanti più soldi possibili per alleviare questa grave crisi agricola aggravata da una siccità senza precedenti – afferma Cualbu – , ma noi non ci fermeremo fino a quando la Regione non ci mostrerà atti concreti per tutte le promesse fatte al tavolo del 28 luglio scorso quando sospendemmo la manifestazione al porto di Olbia. Aspettiamo dalla Regione risposte chiare (non chiacchiere) sulle promesse fatte».
La Coldiretti contesta diversi punti su cui non si hanno più notizie: 15 milioni di euro (5 euro a capo) per i pastori. Ad oggi non è stato rispettato il cronoprogramma per la loro liquidazione entro ottobre. I 1,9 milioni a favore dei cerealicoltori. I 3,5 milioni ai Comuni per i danni causati dalle gelate e nevicata. I 6 milioni per la macellazione delle pecore improduttive. I 50 milioni di premi comunitari promessi per ferragosto: sono arrivati spiccioli. Lo sblocco dei bandi del Psr su investimenti e giovani dove a distanza di tre anni non è stato speso 1 euro. I 10 milioni di euro per i Consorzi di bonifica per abbattere i ruoli. Gli interventi per il riconoscimento dello stato di calamità naturale: era stato assicurato un intervento da parte dello Stato per il 4 agosto per lo sgravio dei contributi Inps. I pochi pagamenti comunitari arrivati recentemente sono ancora completamente decurtati dai recuperi dei pagamenti previdenziali.
«Bisogna richiamare alle proprie responsabilità i veri e soli artefici (da molti dimenticati) della crisi dei pastori, i trasformatori, che speculano sulla crisi e dopo aver privatizzato i profitti hanno socializzato i debiti trattenendo dalle tasche dei pastori 130 milioni di euro – affermano i responsabili di Coldiretti».
A oggi non c’è nessuna notizia neppure su tutti gli altri settori dell’agricoltura: servono ulteriori 35 milioni per i gravi danni subiti. Silenzio anche sull’apertura degli sportelli per chiudere le pratiche pregresse del refresh e sull’organismo pagatore regionale.
«Ribadiamo quando detto nei giorni scorsi – sottolinea il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba – non c’è più tempo da perdere. Fino ad oggi abbiamo sentito tante, troppe parole, adesso servono fatti concreti, i denari devono arrivare immediatamente».
«Non vogliamo pensare – concludono i dirigenti di Coldiretti Sardegna – che le promesse diventino bugie. Tutto questo deve fare riflettere, in primis i politici, sul futuro che ci aspetta e sul coraggio delle proprie azioni di fronte a tutti i cittadini sardi».
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