22 distretti sanitari e 5.790 posti letto complessivi. I piccoli ospedali hanno tutti i servizi: laboratori, radiologia, farmaceutico, una emoteca, anestesia
Questi i tratti distintivi della rete ospedaliera sulla base del via libera preliminare della commissione Sanità e con riferimento ai nodi principali sciolti dai commissari di maggioranza e opposizione.
La riforma prevede un numero di posti letto totale pari a 5790 (da 5901).
I DIPARTIMENTI DI EMERGENZA E ACCOGLIENZA: Gli ospedali più importanti sono classificati in DEA (dipartimento emergenza e accoglienza) di primo e secondo livello, nodo di base e piccoli ospedali (zone disagiate). I Dea di secondo livello sono due: uno a Sassari (l’azienda mista che ha accorpato il Santissima Annunziata) e il Brotzu di Cagliari. Sempre nel capoluogo il Policlinico universitario è un Dea di primo livello rinforzato, il Santissima Trinità un primo livello, l’ospedale Marino sarà destinato alla riabilitazione mentre il Binaghi sarà centro di riferimento per la sclerosi multipla. L’ospedale di Nuoro sarà un Dea di primo livello rinforzato che avrà in più il servizio della “Breast unit” (percorso completo screening, diagnosi e cura soprattutto per il tumore al seno) con medicina nucleare per la diagnostica. Dea di primo livello anche nel Sulcis con il Sirai di Carbonia capofila.
I NODI DI BASE: Tra i nodi di base, a Lanusei, che entra nelle reti ictus e infarto, si confermano le discipline esistenti (10) che saranno sottoposte a monitoraggio annuale. Per Alghero-Ozieri, sempre nodo di base, dal 2017 si avvia un programma di potenziamento dei servizi di pronto soccorso, dell’osservazione breve intensiva e delle discipline di oncologia e lungo degenza. Le patologie tempo dipendenti (ictus e infarto) saranno sottoposte a monitoraggio prevedendo entro il 2018, se ci saranno le condizioni, la modifica in primo livello con contestuale rianimazione. Capitolo piccoli ospedali. Bosa, Sorgono, La Maddalena, Muravera e Isili avranno un pronto soccorso integrato con il Dea di riferimento, un’unita di degenza con 20 posti letto in medicina generale e una chirurgia elettiva per interventi di bassa complessità in “week surgery” e “day surgery” con un numero di letti supplementari per i pazienti. I piccoli ospedali hanno tutti i servizi: laboratori, radiologia, farmaceutico, una emoteca, anestesia. I distretti sanitari saranno 22. Con l’aggiunta di La Maddalena e Carloforte sarebbero diventati 24. Per rispettare la quota prevista della legge, Siniscola sarà accorpato a Nuoro e Guspini a San Gavino.
“La riforma – ha detto il presidente della commissione Raimondo Perra – assicura appropriatezza, sicurezza e qualità alla rete ospedaliera , e una assistenza non ridotta ma qualificata, inoltre fa salvi gli ospedali fuori dai parametri nazionali classificandoli come strutture disagiate.