Abbanoa, con un utile pari a 8,6 milioni, un fatturato di 396 milioni di euro, investimenti in crescita e trend degli incassi positivo, si conferma come primo soggetto industriale della Sardegna e come motore economico e finanziario per le aziende del comparto. Il 2016 è l’anno che senza dubbio testimonia il consolidamento del processo di ristrutturazione e di ampliamento delle attività a favore del cliente: sono stati contenuti i costi ed è stato raggiunto un margine operativo di esercizio positivo per 81 milioni.
Infatti il bilancio 2016 all’attenzione dell’assemblea degli azionisti oggi, 28 luglio 2017, presenta un risultato positivo per 8,6 milioni grazie a una incisiva azione di contenimento dei costi operativi con un’attenta programmazione e monitoraggio dei budget previsti per gli interventi di manutenzione.
Abbanoa spende di meno garantendo il doppio dei servizi delle gestioni passate e gestisce oggi 13mila chilometri di reti, circa 900 impianti di sollevamento, 347 depuratori e 42 potabilizzatori che nel 2016 hanno prodotto oltre 250 milioni di metri cubi d’acqua potabilizzata, utilizzata dai clienti di tutta la Sardegna e successivamente depurata
per essere restituita all’ambiente.
Nonostante una congiuntura economica ancora sfavorevole per l’intera economia della Sardegna, la politica industriale fin qui seguita da Abbanoa ha consentito di ottenere risultati positivi sul fronte degli investimenti nel settore idrico: nel corso del 2016 sono aumentati di oltre 33 milioni. Le migliorie sui depuratori sono cresciute di 5 milioni; quelle sui potabilizzatori di oltre 3 milioni; quelle su condutture e opere fognarie di quasi 6 milioni; quelle su condutture e opere idriche di quasi 14 milioni.
Importante anche il risultato ottenuto sul fronte dei debiti. Gli oneri con il sistema bancario sono scesi: dagli 82.260.770 milioni nel 2015 a 69.040.741 nel 2016, con una differenza di oltre 13 milioni.
Drastico taglio anche ai debiti con i fornitori: si è passati da 159,6 milioni di euro nel 2015 a 137,9 milioni al 31 dicembre 2016 con una differenza di oltre 21 milioni di euro.
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