Se la “riforma” delle aree protette sarà approvata il nostro patrimonio ambientale e la biodiversità saranno ancora più indifesi
Le fiamme che in questi giorni stanno devastando il territorio italiano da nord a sud pongono con ancora più forza la questione della controriforma dei parchi naturali; dello smantellamento cioè di quel sistema di tutele previsto dalla legge 394/91 che per più di 25 anni ha permesso al nostro Paese di tutelare le sue riserve di biodiversità e che in queste settimane potrebbero andare in fumo ad opera del Senato.
«Mentre l’Italia brucia, mentre il parco nazionale del Vesuvio vede in cenere i suoi alberi, vede morire i suoi animali, vede svanire il suo paesaggio prezioso, la commissione Ambiente del Senato prosegue a tappe forzate la discussione della “riforma” delle aree protette; una legge pessima – spiega Annamaria Procacci responsabile biodiversità di ENPA nonché consigliere nazionale dell’associazione – che, se approvata, renderà il nostro patrimonio ancora più indifeso ed esposto ad ogni tipo di speculazione e di assalto. Non più Bene Comune, ma riserva di affari in nome di uno sviluppo tutto localistico, piccolo e logoro».