«Chi sale al Monte e vede quell’enorme struttura fatiscente che è diventato l’ex hotel Esit non può che sospirare con malinconia, tutte le volte. Chi l’ha visto in funzione, per i ricordi legati ai periodi in cui la struttura era aperta».
Lo denunciano Pietro Mureddu e Alberto Aretino rispettivamente presidente e vicepresidente dell’associazione Salvaguardia Monte Ortobene sulla notizie di questi giorni della vendita della struttura da parte della Regione al costo simbolico di un euro all’Amministrazione comunale di Nuoro.
«Dopo i tentativi sfumati di vendita della struttura, la scuola forestale che non è arrivata e le sempre più generiche promesse di rilancio, è arrivata la notizia della vendita simbolica della struttura. Un affare o una fregatura?» affermano gli esponenti del comitato.
L’associazione Salvaguardia Monte Ortobene si interroga su come il sindaco Andrea Soddu possa affermar che la struttura è destinata a diventare prestigiosa.
«Per chi? Con quali soldi? Se davvero è questa la motivazione del passaggio, non poteva pensarci direttamente la Regione? La struttura è destinata a dei privati? E allora perché dovrebbe essere riqualificata con soldi pubblici? Saremo anche diffidenti, ma alla generosità di Cagliari crediamo poco. C’è già un’idea per l’ex albergo Esit? È stata discussa con qualcuno? Il sindaco dice di averne parlato con un comitato e con dei cittadini? Chi sono? Abbiamo ricevuto più di una segnalazione da parte di persone che risiedono al Monte e che non sapevano nulla». Si domandano Pietro Mureddu e Alberto Aretino e concludono:«Cerchiamo di aprire un confronto serio sulle azioni di rilancio, ridiscutendo un po’ di assurdi vincoli che impediscono perfino iniziative di tipo ambientale: il Monte è di tutti e chiediamo che le decisioni che lo riguardano vengano prese insieme alla città».
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