Lo sciopero generale del personale della Sanità sarda ha preso forma in una grande manifestazione di piazza approdata a Cagliari oggi di buon mattino. con un seguito di oltre tremila persone, tra cittadini comuni, addetti alla sanità, sindaci e sindacalisti provenienti da tutta l’Isola.
Giù le mani dall’Ogliastra, si legge in uno striscione e poi “Vogliamo una sanità per tutti, anche per noi. Lanusei” stampato su una maglietta, così come Ploaghe e tanti altri. Consiglio comunale davanti al Palazzo regionale di via Roma per Ozieri e La Maddalena. L’isola gallurese espone anche un manifesto affisso su una utilitaria: “L’ospedale Merlo non si tocca”.
“La sanità è un problema di tutti – ha detto il primo cittadino della Maddalena Luca Montella – non vogliamo promesse, vogliamo fatti, vogliamo una sanità che si avvicini al cittadino, e non viaggi della speranza”. “Fermatevi – ha affermato Marco Murgia, sindaco di Ozieri – non potete fare una riforma contro la gente”.
Solidarietà anche dai comuni dell’area: “Preoccupato per Ozieri – ha spiegato il sindaco di Pattada, Angelo Sini – e per poter avere i diritti di cittadinanza europea: il diritto alla salute”. La rivolta contro la riforma della sanità è soprattutto una protesta dei territori. Per la giornata di sciopero con corteo e manifestazione indetta da Cgil e Cisl e Uil sono arrivati a Cagliari in pullman anche da Ozieri e La Maddalena.
La manifestazione è partita da piazza del Carmine dopo le 10:30. In testa i vertici delle tre sigle sindacali promotrici della protesta. Striscioni, bandiere, cori e fischietti. Tanti sindaci in strada. “L’Anci – ha sottolineato il presidente regionale, Emiliano Deiana – è qui per costruire un ponte tra territori e Consiglio regionale. Anche noi siamo contro gli sprechi, ma vogliamo una rete che non abbandoni i territori”.
In piazza non solo amministrazioni, ma anche Comitati, come Sa Luxi, che da anni si battono per il diritto alla salute. Fischi e applausi quando dal palco si comunica l’interruzione dei lavori in commissione Sanità. “Vogliamo essere noi cittadini – ha detto Nino Cois, Cgil – i protagonisti di questa riforma. Siamo in tanti per lottare: una grande manifestazione, una grande partecipazione”.
“Questo comportamento – ha rimarcato Ignazio Ganga, Cisl – rischia di danneggiare la tenuta della coesione dei territori”, mentre Davide Paderi, Cisl, ha ricordato “le liste d’attesa e i turni massacranti al lavoro”. Per Fulvia Murru, Uil, serve “una sanità migliore. Tutti insieme diciamo che questa riforma non ci piace”. Insomma “la politica dei tagli – ha aggiunto Guido Sarritzu, Uil, durante il corteo – è arrivata al limite”.
Applausi durante la manifestazione quando Deiana ha ricordato Doddore Meloni, scomparso ieri dopo lo sciopero della fame.
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