Dalla cocaina alla cannabis, tutte le sostanze individuate esaminando la saliva
Si chiama Drogometro ed è un dispositivo che permette di svelare in appena 8 minuti se si è alla guida sotto effetto di droghe. L’apparecchio scova tramite la saliva se chi viene controllato si trova in quel momento sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.
Le Forze dell’ordine hanno iniziato la sperimentazione nazionale dal giugno 2015, con centinaia di controlli effettuati in varie province d’Italia. Entro l’inizio di luglio la Polizia diffonderà i dati completi di quest’operazione che sino ad oggi ha salvato parecchie vite. Numeri che promettono di essere da shock, soprattutto tra i giovani.
Un piccolo assaggio è quello riscontrato nella provincia di Bergamo, dove negli ultimi due anni quasi un automobilista su cinque tra quelli fermati dalla Stradale di Bergamo e sottoposti al test antidroga è risultato positivo, ovvero il 18,3% dei 170 automobilisti fermati per i controlli. Dei 31 positivi, ben 18 erano anche con limiti di alcol nel sangue superiori al consentito.
Quella di Bergamo è stata una delle prime sezioni ad avere in dotazione dal giugno 2015 il Drogometro, insieme ad altre trentaquattro tra cui figurano anche Brescia, Padova, Verona, Trieste, Bologna, Roma, Napoli, Bari, Messina, Lecce e Salerno. La sperimentazione terminerà una volta che sarà raggiunta l’intera copertura dello Stivale.
I controlli prevedono la presenza congiunta di pattuglie dotate di etilometro e di camper con medici e infermieri della Polizia di Stato, dove vengono effettuati i test antidroga.
In caso di positività al primo controllo salivare vengono effettuati altri due tamponi che vengono sigillati dagli agenti: il giorno seguente saranno spediti al Centro di Ricerche di Laboratorio e di Tossicologia Forense di Roma della Polizia, per essere sottoposti ad analisi che, in caso di positività, costituiranno elemento di prova processuale. Saranno, infatti, utilizzati nel procedimento che verrà aperto dalla Procura della Repubblica competente.
Si ricorda che l’articolo 187 del Codice della strada prevede che “chiunque guida in stato di alterazione psico-fisica dopo aver assunto sostanze stupefacenti o psicotrope è punito con l’ammenda da euro 1.500 a euro 6.000 e l’arresto da sei mesi a un anno. All’accertamento del reato consegue in ogni caso la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da uno a due anni”.
A titolo d’esempio, nel corso di un sabato sera di controlli effettuati dalla Polizia Stradale di Bergamo, su 29 veicoli controllati sono stati ‘appiedati’ quattro conducenti risultati drogati, tre dei quali risultati anche ubriachi. In proposito chiarisce il dirigente Mirella Pontiggia, comandante della Stradale di Bergamo: “Sono dei servizi per la prevenzione dell’infortunistica stradale: in questi due anni sono capitati molti giovani, addirittura poli assuntori, in alcuni casi di due o tre sostanze diverse. In primis si parla di cannabis e cocaina”.
In ogni con il Drogometro non c’è scampo: se si guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti l’apparecchio lo scopre e l’attendibilità dei test effettuati con la saliva è paragonabile ai prelievi di sangue.
Ecco come funziona: le principali sostanze stupefacenti rivelate sono la cocaina, l’anfetamina e derivati, metadone, cannabinoidi, oppiacei ed eroina.
Normalmente prima di essere sottoposto al Drogometro, l’automobilista deve effettuare una prova con l’etilometro, per verificare se il suo tasso di alcol nel sangue rientra negli 0,5 g/litro ammessi dal Codice della Strada.
Nel camper della Polizia dove viene effettuato il test antidroga gli agenti spiegano all’automobilista cosa stanno facendo e gli fanno firmare il consenso informato. Il primo test si svolge con un tampone salivare: va tenuto in bocca e inumidito sino a quando l’indicatore “spia” si colora di blu. Un analizzatore portatile in 8 minuti dà un primo risultato generico di positività/negatività. In caso di positività vengono effettuati altri due test tamponi, sempre di tipo salivare: questi vengono sigillati di fronte all’automobilista e sistemati in un frigo. Il giorno seguente vengono inviati per corriere per le analisi al Centro di Ricerche di Laboratorio e di Tossicologia Forense di Roma della Polizia.
I risultati delle analisi effettuate a Roma vengono comunicati entro 10 giorni (periodo in cui la patente dell’automobilista rimane alla Stradale) e valgono come elemento di prova: nel caso sia confermata la positività del soggetto la stessa Polizia invierà comunicazione di reato alla Procura della Repubblica per l’apertura del procedimento penale previsto dalla legge.