All’incontro con i giornalisti avvenuto nella location dello Spazio Giovani messo a disposizione dalla Cooperativa sociale Lariso sono intervenuti il presidente dell’Ente Musicale di Nuoro, organizzatore dell’iniziativa, Angelo Palmas, il pianista Roberto Cipelli, coordinatore dei corsi, e, in rappresentanza del Comune di Nuoro, Valeria Romagna, assessore ai Servizi Sociali, Politiche Giovanili, Pari Opportunità, Politiche per la Casa.
L’immancabile appuntamento dell’estate a Nuoro con i Seminari Jazz: dal 22 agosto al primo settembre, organizzati dall’Ente Musicale di Nuoro celebrano la loro ventinovesima edizione.
I corsi annuali – come ha evidenziato ieri Angelo Palmas, partono nonostante la Regione Sardegna non abbia ancora erogato i fondi per un’edizione che registra fin d’ora un significativo numero di iscritti: già novanta, a oggi (22 giugno), oltre settanta dei quali in arrivo dalla penisola e cinque dall’estero (da Francia, Belgio e Austria), a riprova dell’apprezzamento di cui gode l’iniziativa didattica nuorese anche oltreconfine. Iscrizioni destinate ad aumentare da qui all’inizio delle lezioni coordinate dal pianista Roberto Cipelli, che dal 2014 è al timone del seminario fondato nel 1989 da Paolo Fresu (che l’ha diretto per venticinque anni) e da Antonietta Chironi, la cantante lirica, allora presidente dell’Ente Musicale di Nuoro, scomparsa nel 1996 e alla quale è intitolata la Scuola Civica di Musica in via Mughina dove si tengono i corsi.
La formula è quella collaudatissima che prevede undici dense giornate di studio e pratica del jazz, tra lezioni strumentali, di storia e teoria, di musica di insieme e prove aperte di gruppo, sotto la guida del corpo docente delle tre edizioni precedenti e in cui si riconoscono musicisti di primo piano della scena jazzistica nazionale: Emanuele Cisi (sua la classe di sassofono), Fulvio Sigurtà (tromba), Dado Moroni (pianoforte), Marcella Carboni (arpa jazz), Bebo Ferra (chitarra), Paolino Dalla Porta (contrabbasso), Francesca Corrias (canto jazz e laboratorio vocale), Stefano Bagnoli (batteria), Enrico Merlin (per il corso di storia del jazz), Salvatore Maltana (propedeutica) e Giovanni Agostino Frassetto (flauto, armonia e tecnica dell’improvvisazione), oltre allo stesso Roberto Cipelli (armonia) e a Max De Aloe, new entry della passata edizione, che al suo corso di armonica cromatica affianca quest’anno quello di fisarmonica.
Come già annunciato, sarà invece un pianista del calibro dell’americano Kenny Barron a tenere – dal 28 al 30 agosto – l’immancabile masterclass internazionale che caratterizza ogni edizione del seminario nuorese, mentre l’altra masterclass consueta, quella dedicata alla musica tradizionale sarda, è incentrata stavolta sul canto a tenore con la presenza dei Tenores di Bitti “Mialinu Pira”; per il terzo anno consecutivo, ritornano anche il corso per fonici (dal 22 al 28) e quello riservato ai musicisti condotti dall’ingegnere del suono Marti Jane Robertson. E ritornano, infine, i “Quattro passi nel jazz” in compagnia di Enrico Merlin: una serie di conferenze (il 24, 25, 30 e 31 agosto) aperte al pubblico del musicista e storico della musica sul tema del jazz come linguaggio senza confini e da sempre disponibile all’interazione con altri generi e stili.
Varie borse di studio verranno assegnate, come sempre, al termine dei corsi: c’è quella destinata al migliore allievo di ogni classe di strumento che consiste nell’iscrizione gratuita alla prossima edizione; c’è poi la borsa intitolata alla memoria del batterista cagliaritano Billy Sechi, che offre invece la possibilità di frequentare il seminario di Siena Jazz; ai docenti spetterà anche la scelta di un nome da proporre come finalista al premio “Massimo Urbani” di Camerino e Urbisaglia, e, ancora, di selezionare i migliori allievi per formare il gruppo che l’estate prossima avrà modo di esibirsi a Nuoro, nella rassegna di concerti che accompagna il Seminario, e al festival Time in Jazz di Berchidda, rinnovando così il legame di collaborazione che unisce da sempre le due realtà jazzistiche sarde.
Si rinnova anche la collaborazione, iniziata l’anno scorso, con il Locomotive Jazz Festival di Lecce che concede due borse di studio per giovani musicisti pugliesi per frequentare i corsi nuoresi, e con il Conservatorio Nazionale della Palestina che invia uno dei suoi allievi a frequentare il seminario.
I Concerti
E sarà proprio l’antico borgo della Baronia a ospitare l’anteprima in programma il 20 agosto: protagonisti i giovanissimi membri dello Swing Brosse System, un gruppo francese di quattro fratelli e sorelle tra i quattordici e i diciannove anni – Rachel (sax, voce, chitarra, basso), Esther (clarinetto, voce, chitarra, basso), Odenson (trombone, chitarra) e Sacha Laurent (chitarra, tromba – con un repertorio che spazia tra gypsy jazz, jazz vocale strumentale e musica dall’Europa orientale.
Dopo Posada, doppia anteprima anche a Nuoro il 21 agosto. Allo Spazio Giovani, in via Calamida, tiene banco Paolino Dalla Porta nella duplice veste di contrabbassista, con un concerto in solo, e in quella meno conosciuta di artista visivo: alle 18,30 si inaugura infatti una mostra di dipinti del musicista mantovano, tra i nomi di spicco del jazz italiano degli ultimi trent’anni.
Titolare della classe di contrabbasso ai Seminari nuoresi, Paolino Dalla Porta sarà più tardi insieme agli altri docenti all’ExMe’, in piazza Mameli, per dare vita a una jam session che coinvolgerà anche gli allievi dei corsi.
Con l’inizio delle lezioni, martedì 22, anche la rassegna entra nel vivo, trovando ospitalità per la serata inaugurale e quelle successive (tutte con inizio alle 21), nei cortili del Museo del Costume. Tra i protagonisti dei concerti figurano anche quest’anno diversi docenti dei seminari, a ribadire lo stretto legame tra le due iniziative. Così, dopo Paolino Dalla Porta, è la volta di Dado Moroni e Stefano Bagnoli in trio un altro volto noto del jazz italiano, in contrabbassista Riccardo Fioravanti, alle prese con un repertorio costituito da composizioni originali e standard.
Si chiama Myrtus Rytmus il gruppo dei migliori allievi della scorsa edizione dei Seminari: nome che evoca la Sardegna, sebbene i sei componenti – Luca Ceribelli (sax tenore/soprano, elettronica), Marcello Abate (chitarra), Francesco Pollon (pianoforte), Nazareno Caputo (vibrafono), Marco Doldi (basso) e Francesco Brancato (batteria) – arrivino da Lombardia, Veneto, Piemonte e Basilicata. Dopo essersi già esibiti nei mesi scorsi in Toscana, ad Alghero, a Nuoro e prossimamente al Locomotive Festival in Puglia e al festival Time in Jazz a Berchidda, saranno al centro dei riflettori nei cortili del Museo del Costume mercoledì 23.
Lo stesso palco ospita l’indomani sera (giovedì 24) Barbara Casini e Roberto Taufic con una scaletta che si annuncia all’insegna di “Terras” il progetto dell’anno scorso che ha visto per la prima volta insieme su disco, dopo anni di collaborazioni in spettacoli dal vivo, la cantante fiorentina e il chitarrista brasiliano (ma nato e vissuto fino ai cinque anni in Honduras). Un omaggio alla ricca tradizione musicale del Nordeste del Brasile che i due rinnoveranno dal vivo a Nuoro con l’accompagnamento del pianista Seby Burgio.
Decisamente altre sonorità e latitudini musicali il 25 agosto con i Tenores di Bitti “Mialinu Pira”: reduci dalla loro masterclass ai corsi, Omar Bandinu (bassu), Bachisio Pira (oche e mesu oche), Arcangelo Pittudu (oche e mesu oche) e Marco Serra (contra) proporranno in concerto tutta la magia e il fascino della secolare tradizione del canto a tenore del centro della Sardegna. Nonostante la sua matrice tradizionale il “Mialinu Pira” ha intrapreso un percorso di innovazione e trasversalità collaborando con musicisti di varia estrazione, come il suonatore di cornamusa asturiana Hevia, Tom Zè e l’Orchestra Mediterranea di San Paolo del Brasile, la cantante serba Bilja Krstić, la cantante e violinista ceca Iva Bittová, tra gli altri.
Altri canti, la sera dopo (26 agosto) in “Il fior d’ogni bellezza” con il Complesso vocale di Nuoro diretto da Franca Floris, in giustapposizione e dialogo con un trio strumentale composto da Salvatore Spano (pianoforte e arrangiamenti ), Emanuele Cisi (sassofono) e Salvatore Maltana (contrabbasso) in un’interpretazione e riscrittura jazz della Sestina di Claudio Monteverdi: alla ricerca delle affinità che possono esistere tra una forma compositiva come il madrigale e l’estetica di una musica mutevole, interculturale e variegata come il jazz del ventunesimo secolo.
Trasferta a Orosei, domenica 27, dove la rassegna di Nuoro Jazz trova ancora una volta ospitalità nella Casa Cabras, grazie alla collaborazione dell’omonima associazione, per il concerto del quartetto Roundella di Francesca Corrias (voce), Mauro Laconi (chitarra), Filippo Mundula (contrabbasso) e Gianrico Manca (batteria), una delle formazioni di punta del jazz in Sardegna, per l’occasione allargata alla preziosa partecipazione di un altro musicista sardo (ma trapiantato oltre Tirreno): il cagliaritano Luca Mannutza, uno dei pianisti più apprezzati della scena jazz italiana, protagonista di numerosi progetti con artisti come Fabrizio Bosso, Max Ionata, Mario Biondi e il gruppo High Five.
Il rientro a Nuoro, l’indomani (lunedì 28), vede di scena nei cortili del Museo del Costume il progetto Acrobats di una vecchia conoscenza dei Seminari, il sassofonista Tino Tracanna, in cattedra ai corsi nuoresi dagli esordi e fino a quattro anni fa. Con lui il trombonista Mauro Ottolini, il chitarrista Roberto Cecchetto, Paolino Dalla Porta al contrabbasso e Giovanni Giorgi alla batteria, completano i ranghi di questo quintetto nato sei anni fa e che conta due dischi all’attivo: l’omonimo “Acrobats”, del 2011, e “Red Basics” , dell’anno scorso. Jazz contemporaneo, libero da precisi riferimenti stilistici, dove il dialogo tra i musicisti gioca ad affrescare l’impossibile rappresentazione del terzo millennio.
Uno dei più grandi musicisti della storia del Jazz, il pianista, cantante e compositore Fats Waller, è invece l’oggetto dell’omaggio e della rilettura proposti il 29 agosto dal quartetto intestato al chitarrista Sandro Gibellini e a Gianni Cazzola, il “padre” della batteria del jazz italiano, sulla cui scena è in azione da sessant’anni.
Per una sera, quella di mercoledì 30 agosto, microfoni e riflettori si trasferiscono al Teatro Eliseo per uno dei momenti clou della rassegna, il concerto che Kenny Barron terrà al termine della sua masterclass di tre giorni ai Seminari. Classe 1943, sulle scene del jazz professionalmente già da teenager, il pianista di Philadelphia conta nell’arco di sessant’anni di attività oltre quaranta dischi a suo nome, svariate nomination ai Grammy Awards, sei premi come miglior pianista della Jazz Journalists Association ed esperienze accanto a musicisti come Philly Joe Jones, Roy Haynes, Lee Morgan, James Moody, Dizzy Gillespie, Freddie Hubbard, Stanley Turrentine, Milt Jackson, Buddy Rich, Yusef Lateef, Stan Getz, Charlie Haden, Dave Holland, il quartetto Sphere (con Buster Williams, Ben Riley e Charlie Rouse). Il Los Angeles Times l’ha definito “uno dei migliori pianisti del mondo”, mentre per Jazz Weekly è “il pianista più lirico dei nostri tempi”.
L’ultimo concerto porta sul palco allestito nei cortili del Museo del Costume il Collettivo Nuoro Jazz, con Francesca Corrias alla voce, Massimo Carboni al sax tenore, Giovanni Sanna Passino alla tromba, Giovanni Agostino Frassetto al flauto, Salvatore Spano al pianoforte, Angelo Lazzeri alla chitarra, Salvatore Maltana al contrabbasso e Gianni Filindeu alla batteria: sono gli otto musicisti sardi che costituiscono il corpo docente dei Seminari Invernali che si tengono a Nuoro dal 2003, un’iniziativa nata come “ponte” tra un’edizione e l’altra dei Seminari estivi per estenderne, valorizzare e integrare il percorso didattico.
Ed è sempre nel segno dei Seminari anche l’atto finale in calendario il primo di settembre: il consueto concerto/saggio che vedrà impegnati tutti i docenti e gli allievi a suggello delle undici giornate di Nuoro Jazz.
Altri appuntamenti collaterali si saranno intanto tenuti nei giorni precedenti: il 21, il 25 e il 28 agosto ritornano le “Colazioni Jazz” al caffè “I Grani”, il locale in via fratelli Bandiera, e al “Grand Bazaar Cafè” in via Satta; il 23 e il 31 c’è invece “Jazz al Corso”, il 24 il MIZ Trio al Museo Archeologico Nazionale, mentre restano da definire le date del concerto del duo formato da Tino Tracanna e Roberto Cecchetto al monumento di Maria Lai a Grazia Deledda, e di quello, immancabile, nella casa circondariale di Badu ‘e Carros, che quest’anno si affida alla tromba di Fulvio Sigurtà e alla chitarra di Bebo Ferra.
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