Abbanoa: “la sentenza dal Consiglio di Stato sancisce la regolarità delle procedure di fatturazione”

Sonia

Abbanoa: “la sentenza dal Consiglio di Stato sancisce la regolarità delle procedure di fatturazione”

martedì 20 Giugno 2017 - 09:18
Abbanoa: “la sentenza dal Consiglio di Stato sancisce la regolarità delle procedure di fatturazione”

La sede nuorese di Abbanoa (© foto S.Novellu)

“Con la sentenza del Consiglio di Stato, che ha fatto cadere  le contestazioni su bollette, partite pregresse, rateizzazioni, tariffe e letture, si è riconosciuta ancora una volta la regolarità dell’operato di Abbanoa“.

Lo dichiara l’ente che gestisce il servizio idrico integrato in Sardegna: i Giudici di Palazzo Spada, hanno ridotto infatti la sanzione inflitta dall’Antitrust da circa un milione e 100mila euro a 680mila euro e hanno anche confermato quanto rivelato dall’Authority.

“Nel corso di questi anni è stata portata avanti una vera e propria azione mistificatrice della realtà tesa a paralizzare l’attività dell’azienda, che prosegue anche in queste ore con dichiarazioni scomposte e nervose che cercano di confondere i termini della sentenza – scrive Abbanoa. Davanti alla volontà dell’azienda di trovare soluzioni al contenzioso e presentare nuovi servizi alla clientela, i soliti professionisti del contenzioso hanno deciso di inondare Abbanoa di reclami ciclostilati, un’azione che di fatto ha creato enormi difficoltà costringendo l’azienda a respingere quei reclami “fuori format” evidenziati come pratiche scorrette dal Consiglio di Stato”.

“Dopo i reclami fuori format l’unica contestazione mossa dal Consiglio di Stato ad Abbanoa nella sentenza riguarda le attività di subentro, ovvero la rigidità nella gestione delle pratiche, che comunque era dettata dall’alto tasso di morosità che interessa la Sardegna: in numerosi casi erano stati rilevati subentri fittizi per eludere il pagamento delle bollette pregresse. Il maggiore controllo era dettato proprio dall’esigenza di arginare i tentativi di non pagare da parte di chi fino a quel momento aveva comunque beneficiato del servizio. Va ricordato che i rilievi  mossi sono riferiti all’attività precedente al 2013 e oggi sono nella pratica corrente superati.  È proprio alla luce di tutte queste considerazioni che la sentenza risulta uno schiaffo verso coloro che con ogni mezzo cercano  di diffamare un’azienda che in Sardegna gestisce un servizio importante come l’acqua, crea occupazione direttamente (1400 dipendenti) e indirettamente, fa investimenti ed è uno dei punti di riferimento tra le utilities dell’acqua a livello nazionale”.

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