Uniformità nei controlli e approfondimenti sanitari ai soggetti più a rischio fin dalla prima fase della sorveglianza sanitaria: sono alcune delle novità del protocollo sull’assistenza agli ex esposti all’amianto, approvato nei giorni scorsi dalla Giunta regionale e presentato oggi alla stampa dall’assessore della Sanità, Luigi Arru, insieme alle referenti dell’assessorato e del Tavolo tecnico, Natalina Loi e Pierina Manca (che ha guidato i lavori del gruppo di tecnici).
«Diamo seguito all’impegno assunto con tutti coloro che, soprattutto per motivi lavorativi, sono stati esposti – ha detto l’assessore alla Sanità Luigi Arru. La nostra Regione ha da oltre dieci anni una apposita legge e finanzia ogni anno la sorveglianza sul territorio, con proprie risorse. Era però importante uniformare questa assistenza e cercare di raggiungere il maggior numero di persone esposte, per vari motivi, all’amianto».
Secondo le direttive regionali del 2008, il percorso operativo di sorveglianza sanitaria prevede una richiesta di partecipazione spontanea, da parte dell’ex esposto, alla struttura sanitaria di riferimento preposta per l’iscrizione nell’apposito registro, la cui valenza è quella di individuare questa fascia di popolazione ed avviarli alla sorveglianza sanitaria.
Il lavoratore o ex lavoratore residente in Sardegna, che ritiene di aver avuto una pregressa esposizione lavorativa ad amianto, deve presentare la richiesta di iscrizione nel Registro di riferimento. Verrà, quindi, convocato per la valutazione dell’esistenza o meno di questa esposizione. I soggetti definiti non ex esposti all’amianto verranno indirizzati alla struttura sanitaria per un counselling, comprendente una corretta informazione sugli stili di vita più adeguati da seguire al fine di ridurre la possibilità di insorgenza di possibili patologie. I soggetti definiti, invece, ex esposti (ossia quelli per i quali è stata valutata e documentata la pregressa esposizione lavorativa all’amianto) saranno iscritti nell’apposito Registro degli ex esposti ed avviati alla sorveglianza sanitaria.
Dal 2010 al 2014 sono state iscritte nel Registro 1917 persone, sottoposte a sorveglianza sanitaria: su 424 di queste sono state riscontrate patologie absesto correlate (quindi legate all’esposizione all’amianto).
Le prestazioni sanitarie (gratuite) comprese nella sorveglianza degli ex esposti vanno dalle visite specialistiche (cardiologica, pneumologica, urologica, chirurgo-toracica ecce cc) agli esami di laboratorio a quelli strumentali.