È stata una notte di caos e feriti, una notte da dimenticare quella di piazza San Carlo, nel pieno centro di una Torino vestita di bianconero per seguire dai maxischermi la Juve nella finale Champions di Cardiff. Un migliaio i feriti ma il bilancio è ancora provvisorio. Un bambino è in prognosi riservata, all’ospedale infantile Regina Margherita, per un trauma cranico e toracico.
Quando la squadra di Allegri aveva già ceduto il passo al Real, e la piazza abbandonato la speranza, all’improvviso il caos. “Urlavano e spingevano, ed è cominciato un fuggi fuggi generale”, dicono alcuni testimoni, alimentando le prime ricostruzioni che parlavano di falso allarme attentato. “Sembrava di stare all’Heysel”, l’oscuro pensiero di un anziano tifoso juventino presente in piazza, di fronte a quella folla che barcolla e poi dilaga, persona sopra persona. La dinamica e le prime testimonianze hanno subito fatto pensare all’equivoco terrorismo, qualcuno che ha urlato creando l’impressione di un attentato, fino a risvegliare gli incubi inconsci nei giorni del terrore globale.
“Potrebbe essere stato un petardo, fatto esplodere forse in modo incosciente, a scatenare il panico”, afferma il questore di Torino, Angelo Sanna, che sta coordinando dalla sala operativa della Questura le attività necessarie ad accertare quanto accaduto.
Un ‘punto raccolta’ per aiutare le persone a ritrovare amici e parenti smarriti nella calca, in seguito ai momenti di panico tra i tifosi della Juventus nel centro di Torino, è stato allestito in piazza San Carlo, nei pressi del maxischermo che la Città aveva allestito per la finale di Champions. Lo rende noto la questura di Torino.
Due sciacalli sono stati arrestati dai Carabinieri nel centro di Torino. I militari dell’Arma li hanno sorpresi a rovistare tra le borse e gli zaini abbandonati dai tifosi della Juventus fuggiti in preda al panico. I militari hanno attivato le pattuglie anti sciacalli. Tutte le caserme dell’Arma, inoltre, sono aperte e a disposizione della cittadinanza per assistenza e informazioni.