Venerdì 19 un seminario per le imprese agroalimentari e turistiche del nuorese e dell’Ogliastra che vogliono conoscere opportunità di mercato e valore delle certificazioni di prodotti e servizi. Organizzano Confartigianato Nuoro-Ogliastra ed Ecogruppo Italia. Un giro d’affari di oltre 4 miliardi di euro e in Sardegna oltre 2.500 imprese.
Anche nel Nuorese e nell’Ogliastra sono sempre più le aziende dell’agroalimentare e del turismo che certificano prodotti e servizi per sfruttare i nuovi mercati e accedere a contribuiti regionali,
nazionali ed europei.
Per conoscere le opportunità di crescita, i bandi regionali (come quelli relativi alle misure del Piano di sviluppo rurale 2014-2020 in prossima uscita), insieme alle normative e alla regolamentazione del
settore, al trend di vendita, ai prodotti più richiesti e alle potenzialità del marketing, le aziende della provincia Nuoro-Ogliastra interessate anche ai mercati nazionali ed esteri, si ritroveranno venerdì 19 maggio a Nuoro, presso la Sala Riunioni dell’Associazione Artigiana in via Brigata Sassari 37 con inizio alle h.16.30, per partecipare a un seminario tecnico organizzato da Confartigianato Nuoro-Ogliastra ed Ecogruppo Italia, dal titolo “Il valore della certificazione biologica nell’agroalimentare e nel turismo. Le
opportunità per le imprese”,
Il programma prevede alle 16.00 la registrazione dei partecipanti poi dalle 16.30 i saluti d’apertura lavori del Presidente di Confartigianato Nuoro-Ogliastra, Giuseppe Pireddu, seguiti dall’intervento del Segretario di Confartigianato Nuoro-Ogliastra, Pietro Mazzette dal titolo “Le attività di Confartigianato per il settore”, e dalla relazione del General Manager di Ecogruppo Italia, Franco D’Antoni dal titolo “Cresce il mercato, cresce la voglia di biologico in Italia e all’estero”. Subito dopo spazio gli interventi
degli imprenditori della provincia Nuoro-Ogliastra.
Per informazioni: Confartigianato Nuoro-Ogliastra, in via Brigata Sassari 37 a Nuoro (tel. 07841830101-2).
L’evento, a partecipazione libera e gratuita, è quindi aperto alle imprese di trasformazione agroalimentari (pastifici, risifici, molini, oleifici, caseifici, conserve e marmellate, mielifici, prodotti sott’olio, verdure confezionate, pasti pronti, cantine, birrifici, salumifici), ai produttori primari (vivai, aziende agricole, aziende zootecniche) e alle strutture ricettive (agriturismi, fattorie didattiche, percorsi ecoturistici ed enogastronomici).
In Sardegna sono 2.501 i produttori e trasformatori che operano in questo settore, cresciuto tra il 2014 e 2015 del 3,9%, il cui giro d’affari in Italia ha toccato i 4,2miliardi di euro. Aziende di trasformazione agroalimentare ma anche imprenditori agricoli che nell’isola si prendono cura di oltre 146mila ettari di coltivazioni.
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