Viso tondo, occhi verdi e capelli biondi, bella come il sole e una vita davanti. A vederla in foto questo è il primo pensiero che affiora.
Ieri Gianfranca se n’è andata: quel terribile schianto su quella strada maledetta (APPROFONDISCI), la 129 Nuoro-Macomer, l’ha uccisa mentre era in viaggio per andare a trovare il proprio fidanzato a Illorai.
A Dorgali e a Nuoro c’è commozione e incredulità per la sua scomparsa.
24 anni e tanti sogni nel cassetto. La giovane, che si era laureata in Giurisprudenza a giugno e stava svolgendo il tirocinio nella cancelleria civile del Tribunale di Nuoro, era molto conosciuta in paese e si stava facendo apprezzare anche nel mondo della giurisprudenza nuorese, professione che lei stessa sognava di intraprendere. «Quanti sorrisi in tribunale e quanto entusiasmo – scrive su Facebook un’avvocato del foro di Nuoro. Ricordo ancora quando ti ho incontrata dopo la laurea, eri così felice, riposa in pace piccolina, buon viaggio».
«Preferiamo ricordarti così… ciao piccolina» scrive così il commissario straordinario dell’Università di Nuoro Fabrizio Mureddu in altro post di Facebook e ancora un altro collega: «ti ricordo una persona bella e intelligente e brava in quello per cui ti stavi preparando a essere… che la terra ti sia lieve…».
L’Ospedale San Francesco di Nuoro, dove è stata portata la giovane dopo il decesso in seguito all’incidente, si è riempito di persone che hanno voluto salutare per l’ultima volta quel piccolo angelo dai capelli biondi e dal viso tondo, che in un attimo, in quella maledetta strada disseminata di troppe croci (la più recente quella di Gianfranco Fae, il Carabiniere di Bono deceduto in uno schianto contro il guard rail a breve distanza da li (APPROFONDISCI), ha visto per sempre infrangere i suoi sogni di donna e di professionista.
Intanto le due donne di Burgos, madre e figlia, che si trovavano sulla Lancia Musa contro cui si è schiantata la Citroen C3 della vittima, dopo aver perso il controllo all’uscita di una curva, hanno trascorso la notte in ospedale sotto osservazione e non sono in pericolo di vita; la figlia salvata dall’airbag, la mamma, invece, ha riportato diverse contusioni, oltre ad alcune fratture alle costole, a causa del mancato funzionamento del proprio airbag.
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