Nel corso di una conferenza stampa il presidente e il direttore di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu e Luca Saba e il consulente Massimo Cugusi hanno presentato il progetto di internazionalizzazione che si sta sviluppando all’interno dell’associazione.
Distanza geografica e culturale, differenti modelli di consumo, affollamento competitivo, esigenze specifiche del trade, sono solo alcuni degli elementi affrontati nella redazione del progetto. Diversi, ma non minori per importanza, sono i problemi ed i vincoli riscontrati dal lato dell’offerta e per i quali si è individuato un modello in grado di limitarne l’impatto sul risultato finale. Tra i più rilevanti, l’estrema polverizzazione del sistema produttivo di riferimento, la scarsa consuetudine con le tematiche commerciali ed in particolare dell’esportazione, la capacità economico-finanziaria delle imprese beneficiarie. Il percorso di Coldiretti a sostegno delle proprie associate nasce dalla volontà di proporsi non già come un puro broker di informazioni – pur precise e qualificate – alle imprese, ma come un soggetto attivamente impegnato dalla analisi delle loro esigenze sino alla individuazione ed implementazione delle soluzioni e delle conseguenti attività operative.
Nel caso specifico, a partire dallo scorso mese di ottobre, con lo scopo di individuare le aziende più idonee per la partecipazione al progetto, Coldiretti ha provveduto ad interpellare il sistema delle proprie associate, anche attraverso una online survey somministrata ad un campione di circa 60 aziende, per comprenderne l’attuale grado di internazionalizzazione e gli obiettivi strategici.
Secondo l’indagine, le aziende mostrano per la gran parte, dimensioni e capacità economico-finanziarie limitate preferendo vendere sul mercato europeo (intra ed extra UE), mentre gli Stati Uniti sono il secondo mercato regionale. Gli operatori puntano ai mercati dell’estremo oriente area GCC e Nordamerica. Infine i canali commerciali preferiti dalle aziende sono gli Hotel, i catering e i ristoranti.
Le aziende Coldiretti intendono raccogliere la sfida dell’export presentandosi sotto un unico marchio commerciale, ispirato al concetto di “Luxury Farmers’ Products” ed alla italianità dei prodotti proposti.
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