In oltre 3.600 farmacie che espongono la locandina della GRF, sarà possibile acquistare un farmaco da banco da donare ai poveri aiutati da più di 1.600 enti caritativi convenzionati con Banco Farmaceutico che, nel 2016, hanno visto crescere i propri assistiti del 37%.
Sabato 11 febbraio 2017, a Nuoro e in tutta Italia, si svolgerà in tutta Italia la XVII edizione della GRF – Giornata di Raccolta del Farmaco. In 101 Province, nelle oltre 3.600 farmacie che aderiscono all’iniziativa e ne espongono la locandina, sarà possibile acquistare uno o più medicinali da banco da donare ai poveri, assistiti dai volontari di Banco Farmaceutico (anche quest’anno sono più di 14.000).
I farmaci acquistati saranno consegnati direttamente agli oltre 1.600 enti convenzionati con la Fondazione Banco Farmaceutico onlus.
A Nuoro, in particolare, Banco Farmaceutico collaborerà alla realizzazione della Giornata di Raccolta del Farmaco con i Cavalieri del Sovrano Militare Ordine di Malta (SMOM).
Lo SMOM, da tempo, provvede a rispondere ai bisogni, tra gli altri, dei carcerati della Casa Circondariale di Nuoro di Badu ‘e Carros e di Mamone.
La raccolta si terrà presso le farmacie Gali, Daddi, Calvisi, Meloni, Manconi, Farina.
Durante la GRF del 13 febbraio 2016, sono stati raccolti 353.851 farmaci, per un controvalore commerciale pari a circa 2 milioni di euro. Ne hanno beneficiato oltre 557.000 persone assistite dagli enti convenzionati. In 16 anni, la GRF – Giornata di Raccolta del Farmaco ha raccolto oltre 4.100.000 farmaci, per un controvalore commerciale di circa 24 milioni di euro.
In 3 anni, la richiesta di farmaci da parte degli enti convenzionati con Banco Farmaceutico è salita del 16%, a fronte del costante aumento degli indigenti assistiti: gli utenti complessivi, inoltre, sono cresciuti nel 2016 del 37,4% (nel 2016, gli enti sostenuti da Banco Farmaceutico hanno aiutato oltre 557mila persone, il 12% dei poveri italiani). Le difficoltà, infine, non riguardano solo i poveri: oltre 12 milioni di italiani e 5 milioni di famiglie hanno dovuto limitare il numero di visite mediche o gli esami di accertamento per ragioni di tipo economico.
È quanto emerge dall’ultima edizione di “Donare per curare: Povertà sanitaria e Donazione”